MILANO (WSI) – Continua l’emergenza smog in Italia, con il blocco del traffico e le targhe alterne che non hanno dato finora nessun risultato. Reso noto oggi il protocollo degli”adempimenti”, in occasione del vertice che si è tenuto al Ministero dell’Ambiente per affrontare la questione.
Tali adempimenti potranno essere adottati dai sindaci dopo 7 giorni di sforamento consecutivi dei limiti di pm10 nell’aria.
- Limiti al riscaldamento di 2 gradi negli edifici pubblici e privati.
- abbassamento dei limiti di velocità di 20 km/h nelle aree urbane (estese a tutto il territorio comunale);
- sostegno ai comuni per l’incentivo e gli sconti all’utilizzo del trasporto pubblico locale;
- limite all’utilizzo della biomassa per uso civile dove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento.
Così il ministro Galletti:
“I sindaci sono i titolari e potranno mettere in campo queste azioni, ma io come governo invito fortemente e auspico che lo facciano. In Italia non siamo all’anno zero, ma dalle manovre fatte negli ultimi anni da Regioni, Comuni e governo la situazione è molto migliorata in termini di Co2 e pm10. Questo risultato ci deve spingere fare molto altro”.
Il piano prevede anche la creazione di un fondo da 12 milioni di euro, reso subito disponibile da parte del Ministero per le iniziative dei Comuni sul trasporto pubblico locale e la mobilità condivisa.
Per il ministro l’imperativo categorico è scoraggiare sempre più l’uso delle macchine e abbassare le temperature dei riscaldamenti delle abitazioni e finanziarie le iniziative a favore dell’uso dei mezzi pubblici.
Non sono d’accordo i governatori locali, in primis Roberto Maroni della Lombardia secondo cui la cifra necessaria è di 2 miliardi di euro. Dalla Puglia Michele Emiliano rilancia: “Rendiamo l’Ilva a gas”.
In attesa delle piogge intanto a Milano continua anche oggi il blocco totale delle auto e il traffico a targhe alterne a Roma. Ma nonostante questo le polveri sottili continuano a registrare picchi alle centraline che misurano il livello di inquinamento in città .
L’allarme smog italiano è arrivato fino a Bruxelles dove la mancata riduzione del livello di inquinamento e delle polveri sottile nelle maggiori città potrebbe spingere la Commissione europea a presentare un ricorso direttamente alla Corte di Giustizia comunitaria per condannare l’Italia ad una maxi multa da 1 miliardo di euro e oltre, insieme a sanzioni pecuniarie aggiuntive proporzionali alla durata ulteriore delle violazioni alla direttiva sulla qualità dell’aria.
A renderlo noto fonti della Commissione europea secondo cui sotto osservazione è tutta la pianura Padana (Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto), nonché Roma e Napoli dove sono state superate le soglie per la concentrazione di particolato Pm10 (la soglia annuale in media è di 40 microgrammi per metro cubo e quella giornaliera di 50 microgrammi/m3). Una situazione molto simile a quella riscontrata in Bulgaria e Polonia.
“Siamo a circa 100 giorni di superamento del limite massimo giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, il triplo della soglia di tolleranza di 35 giorni all’anno (…) La situazione italiana è peggiore in termini di morti premature attribuite all’esposizione al Pm10 e al biossido di azoto: le cifre ufficiali, fornite dall’Agenzia europea per l’Ambiente, vedono l’Italia al primo posto assoluto nell’Ue con 84.000 decessi prematuri all’anno”.