Un Patek Philippe in platino e diamanti, una Colt del 1911, ma anche le foto di un padre abbracciato alla sua famiglia. Sono alcuni dei cimeli, 147 in tutto, che la famiglia di Al Capone ha deciso di mettere all’asta, per provare a trasmettere un’immagine più accettabile dell’uomo che tutti conoscono, piuttosto, come boss della malavita.
La collezione sarà battuta presso la Witherell’s ed è intitolata “A Century of Notoriety: The Estate of Al Capone”. Secondo il fondatore della casa, le vendite in programma saranno “qualcosa di grosso”. Infatti, la notorietà di Capone, che sarebbe stato il mandante di circa 200 omicidi, è ancora oggi enorme, grazie alle molteplici rappresentazioni cinematografiche che ne hanno tramandate fama ed efferatezza.
Fra gli altri oggetti cari ad Al Capone, alcune spille di diamanti, un fermacravatta con le iniziali “AC” segnata di brillanti, un portafiammiferi in oro bianco, ma anche varie fotografie e una lettera che il boss inviò dal carcere a suo figlio Sonny.
Qualche esempio sui prezzi. Per l’orologio da panciotto in foto il prezzo d’asta parte dai 12.500 dollari. Per il già citato portafiammiferi in oro bianco, si parte da 1.250 dollari.
Una delle figlie ancora viventi del boss, Diane Capone, aveva solo tre anni alla morte del padre, avvenuta nel 1947. Eppure, ha raccontato al New York Times, la donna, oggi 77enne, sarebbe ancora in grado di ricordare le amorevolezze di cui Al Capone sarebbe stato prodigo nel privato. “Certo, so che è stato responsabile di molte cose malvagie, ma so anche che l’uomo aveva caratteristiche multidimensionali”, ha raccontato Diane, “era in grado di separare la sua vita pubblica da quella che conduceva come uomo di famiglia”.