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Alleanza Pdl-Lega: 4 elettori di centro destra su 5 contrari

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ROMA (WSI) – Chi ha segnato di più la storia italiana degli ultimi 20 anni? Nel bene o nel male, nelle citazioni spontanee di oltre sette italiani su dieci intervistati dall’Istituto Demopolis, è Silvio Berlusconi ad aver maggiormente caratterizzato, da assoluto protagonista, la storia più recente del nostro Paese.

Berlusconi, da circa un mese, è tornato alla guida del Centro Destra, riconquistando piena centralità nella scena politica e mediatica: una scelta, la sua, che circa i due terzi dei cittadini ritengono negativa per la politica italiana. Il 26% degli intervistati, invece, valuta positivamente il ritorno in campo del Cavaliere.

Il dato cresce al 63% tra gli elettori collocati politicamente nel Centro Destra e supera l’80% tra gli attuali elettori del PDL, confermando una riserva di appeal che Berlusconi mantiene tuttora in una parte non trascurabile del Paese. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis per Otto e Mezzo, il programma de LA7 condotto da Lilli Gruber.

Il trend 2008-2013 del Barometro Politico Demopolis fotografa una vera e propria compressione del peso elettorale del Popolo della Libertà, dal 37,4% delle ultime Politiche al 13,5% del novembre scorso, con un elettorato sempre più incerto e disorientato. Il ritorno di Berlusconi ed il pressing mediatico delle ultime settimane sembrano aver invertito la tendenza: il PDL, pur senza la lista Meloni-Crosetto-La Russa, si attesta oggi al 17%.

La ritrovata alleanza di lunedi mattina con la Lega di Maroni è ritenuta giusta da appena un quinto degli elettori di Centro Destra, inopportuna dal 27%. Ma la maggioranza assoluta, il 53%, la ritiene un patto sbagliato, ma necessario in considerazione della legge elettorale vigente.

Con la Lega, al 5%, e gli altri partiti alleati, La Russa, Storace e Miccichè, la coalizione di Centro Destra, guidata da Berlusconi, si posiziona oggi al 28%, in recupero di alcuni punti percentuali – secondo l’Istituto di ricerche diretto da Pietro Vento – rispetto al mese di dicembre. La presenza televisiva di Silvio Berlusconi sembra pagare, anche se la distanza dal Centro Sinistra, almeno alla Camera, appare oggi difficilmente colmabile.

Secondo l’analisi Demopolis dei flussi elettorali, su 13 milioni e 700 mila elettori del Popolo della Libertà nel 2008, appena 42 su 100, 5 milioni e 800 mila, confermerebbero oggi il voto al PDL. Ma soltanto 2 milioni e 600 mila opterebbero per un altro partito.

“Oltre 5 milioni di elettori, circa il 40% di quanti scelsero il PDL 5 anni fa, si dichiarano per il momento indecisi o potenziali astensionisti – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento –; non saprebbero oggi, di fatto, per chi votare. Un bacino potenziale estremamente significativo, non ancora intercettato ad appena 45 giorni dal voto di fine febbraio”.

La partita per il Senato appare aperta. Berlusconi riuscirà a “rimontare”, come accadde nel 2006, quando si sfiorò il pareggio contro l’allora Centro Sinistra di Prodi? Il 25% degli italiani ritiene che sia un’ipotesi da non escludere, per i due terzi, invece, si tratta di uno scenario molto improbabile, in quanto i tempi ed il Paese sono decisamente cambiati. Più possibilisti, ovviamente, gli elettori di Centro Destra.

Da un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre, emerge che il Centrosinistra si attesterebbe al 34,9%, con il centrodestra dietro di 10 punti (25,3%). Il polo guidato da Mario Monti si attesta al 13,8%. Il Movimento 5 Stelle è al 15,9%, mentre cresce la Rivoluzione civile di Ingroia (4,5%).

All’interno della coalizione di centrosinistra è il Pd il primo partito con il 29,8%, mentre a guidare quella di centrodestra è il Pdl con il 15,7%, seguito dalla Lega Nord più Lista Tremonti al 6,1%. Per quanto riguarda il centro, è la Scelta civica con Monti ad avere più consensi (8,8%), seguita dall’Udc al 4%. Secondo Roberto Weber, presidente di Swg, “dopo la presenza televisiva da Santoro, Berlusconi è cresciuto ancora, forse di un paio di punti”.

Per quanto riguarda il quadro generale, per Weber “sono significativi il calo di Grillo (prima di Natale era al 18,5%) e la crescita di Rivoluzione civile, data all’1,5-2% a dicembre. Da sottolineare anche la diminuzione degli indecisi e degli astenuti, la cui percentuale però resta alta (33,5%)”. (RaiNews24-Demopolis)