Il decreto legge maltempo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, che si è riunito nel corso della mattinata di ieri, 23 maggio 2023. Sono state varate le misure per affrontare l’emergenza che nel corso di queste settimane ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche.
Tra gli stanziamenti più importanti, ricordiamo i 2 miliardi che saranno messi a disposizione per far fronte all’emergenza e i 20 milioni destinati direttamente alla scuola.
Il CdM, inoltre, ha messo in campo alcune misure di copertura per i lavoratori autonomi e permetterà alle piccole imprese di accedere ad un fondo di garanzia. È prevista, inoltre, una copertura pari a 110 milioni di euro per le piccole e grandi imprese dell’Emilia Romagna.
Il governo andrà a supporto anche delle imprese esportatrici, per le quali il Ministero degli Esteri metterà a disposizione un apposito fondo, con dei tassi agevolati. Inoltre 100 milioni di euro sono stati stanziati dal Ministero dell’Agricoltura per le aziende agricole. Altri fondi arriveranno per l’acquisto di mezzi per l’agricoltura. Saranno sospesi i pagamenti delle utenze in Emilia Romagna, mentre altre risorse arriveranno dalle estrazioni del Lotto e del Superenalotto.
Emergenza Emilia Romagna, il sostegno del Governo
Il Governo è sceso in campo ufficialmente, mettendo a disposizione molte risorse per i danni provocati dal maltempo. La premier Giorgia Meloni ha spiegato che il Consiglio dei ministri ha offerto le prime importanti risposte ai territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna.
Il decreto legge maltempo è stato affiancato da un’ordinanza di protezione civile, che ha esteso lo stato di emergenza ai comuni dell’Emilia Romagna che sono stati colpiti dalla seconda ondata dell’alluvione. Per quanto riguarda i comuni delle Marche e della Toscana per il momento c’è l’intesa, ma è necessario seguire un altro percorso. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha commentato:
“Ringrazio la presidente del Consiglio e tutto il Governo. Per lo sforzo e per la velocità. Ora ci sarà da fare un lavoro corale per la ricostruzione. Servirà poi un decreto apposito. Per il terremoto con 12 miliardi di euro di danni abbiamo ricostruito quasi tutto. Abbiamo bisogno di norme di semplificazione per una capacità di intervento adeguata a una ricostruzione che sia fatta bene, nel pieno rispetto della legalità ma anche rapida, per far ripartire una regione prima per export pro capite. Sono miliardi di euro di danni: ci sono 300 frane attive, sono venuti giù interi boschi, c’è il tema dei fiumi e c’è il tema delle strade e delle infrastrutture”.
Le misure urgenti
Attraverso un apposito decreto legge, il CdM è dovuto intervenire anche con alcune misure urgenti in materia sanitaria a favore delle regioni a statuto ordinario. Un particolare disegno di legge ha dovuto abrogare alcune norme prerepubblicane, che risalivano al periodo 1871-1890 ed alcune addirittura risalenti al 1861-1870.
Per la scuola sono stati stanziati 20 milioni di euro per riuscire a garantire la continuità didattica, mentre gli esami di maturità seguiranno un percorso ad hoc nelle zone colpite dall’alluvione. Saranno messi a disposizione dei fondi per l’acquisto dei personal computer da parte dei ragazzi che ne siano sprovvisti in previsione del ripristino della didattica a distanza. Le lezioni e gli esami si terranno da remoto anche per gli studenti universitari. Tre milioni e mezzo di euro saranno destinati ad interventi di ripristino degli atenei danneggiati. Le scuole che hanno avuto danni sono, secondo le prime stime, 105 e coinvolgono 150 mila studenti.
L’ipotesi al vaglio, per il momento, per la maturità è che nei comuni colpiti dal maltempo possa essere svolto un esame snello, sulla falsariga di quello che era stato adottatoin epoca Covid.