La trimestrale di Alphabet ha decisamente deluso le attese, con i ricavi pubblicitari che sono saliti soltanto del 15%, l’incremento più fiacco dal 2015. Un anno fa la percentuale era stata pari al 24%. Il titolo cede più dell’8,5% per la prova peggiore da dicembre 2008. L’azienda vede così oltre 70 miliardi di capitalizzazione andare in fumo in un giorno solo.
La CFO della società madre di Google ha puntato il dito contro YouTube per la performance deludente dei ricavi pubblicitari, citando le modifiche apportate a un algoritmo per combattere la diffusione delle fake news. La mossa ha causato anche un minor tasso di partecipazione (engagement), secondo Ruth Porat.
In realtà Porat dovrebbe avercela con Facebook che sta progressivamente rubando quote di mercato rilevanti al motore di ricerca.
Analisti consigliano ancora di comprare titoli Alphabet
Malgrado la delusione per la trimestrale, molti analisti hanno ancora un rating di Buy o Overweight sui titoli del motore di ricerca Google, ma i prezzi obiettivo a 12 mesi sono stati in alcuni casi rivisti al ribasso. Si va dal minimo di 1.325 dollari (Citigroup) a $1.450 (Jefferies).
A mercati chiusi sarà la volta di un altro colosso hi-tech americano, Apple. Sino a lunedì in realtà il 77% delle società quotate sul listino allargato Usa che hanno riportato i conti (quasi la metà) è riuscito a battere le aspettative di mercato, una percentuale più alta sia della media di un anno (76%) che di quella a cinque anni (72%).
Zavorrati dai cali pesanti dei titoli di Alphabet, a Wall Street gli indici principali di Borsa si prendono una pausa dopo che l’;S&P 500 ha raggiunto i livelli più alti in assoluto, a un passo da quota 3.000.