La Maison svizzera reinterpreta l’iconico St. Moritz in una speciale collezione che rende omaggio alla natura, frutto di una storia che unisce tre generazioni
A cura di Francesca Gastaldi
Dall’intuizione dell’allora ventiduenne Karl-Friedrich Scheufele, oggi co-presidente di Chopard, nel 1980 nasceva l’iconico orologio St. Moritz. Destinato a essere il primo segnatempo sportivo della Maison, nonché il primo modello realizzato in acciaio, quest’orologio divenne presto uno dei best-seller di Chopard.
L’Alpine Eagle di Chopard
Per Karl-Friedrich Scheufele – che convinse il padre Karl, allora alla guida della Maison, a realizzare quel suo primo progetto – il St. Moritz ha rappresentato da sempre la prima tappa di un lungo cammino professionale, costellato da numerosi traguardi: dalla leggendaria partnership con la Mille Miglia, alla creazione nel 1996 di Chopard Manufacture Fleurier. Una storia di talento e passione che si tramanda di generazione in generazione: oggi è Karl-Fritz, figlio di Karl-Friedrich Scheufele, che ha convinto il padre a lanciare una ri-edizione dello storico St. Moritz. Nasce così Alpine Eagle, la nuova collezione di segnatempo firmata da Maison Chopard ispirata dalla passione per il territorio alpino.
Alpine Eagle: il dettaglio della cassa
Alpine Eagle: gli schizzi
Alpine Eagle: il dettaglio della corona
In un design essenziale ed elegante sono diversi i riferimenti alla montagna e all’aquila, regina incontrastata dei paesaggi alpini: il quadrante, realizzato con una texture ruvida che ricorda la roccia, riprende l’iride dell’aquila; le lancette richiamano le piume del rapace e i freddi riflessi dell’acciaio rievocano le autentiche atmosfere dei ghiacciai. Il bracciale, che si restringe leggermente, è composto da un’unica maglia a forma di lingotto. Sulla corona è incisa la rosa dei venti, che sin dall’Antichità aiuta gli avventurieri a orientarsi, oggi simbolo e allegoria di tutte quelle ‘aquile contemporanee’ che scelgono sicure la traiettoria del loro destino.
Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente di Chopard, racconta la storia dell’Alpine Eagle
Cassa e fondello dell’Alpine Eagle
Per questo modello la Maison ha utilizzato un materiale che, per la sua purezza, è in grado di riflettere la luce proprio come l’oro: si tratta dell’acciaio Lucent Steel A223, risultato di un processo di rifusione che presenta caratteristiche uniche nel suo genere. La lucentezza, ma anche l’assoluta resistenza all’abrasione nonché la composizione ipoallergenica, grazie a proprietà che lo rendono simile all’acciaio chirurgico.
Il modello Johannes Huebl indossa l’Alpine Eagle di Chopard ©Greg Williams
Alle caratteristiche tecniche di massima precisione di quest’orologio, tra cui i movimenti automatici sviluppati nei laboratori Chopard e certificati dal Controllo Ufficiale Svizzero dei Cronometri, si unisce un animo ecosostenibile, in totale accordo con la filosofia sposata negli ultimi anni dalla Maison. Il lancio di Alpine Eagle si lega infatti alla nuovissima Eagle Wings Foundation, di cui Karl-Friedrich Scheufele è fondatore, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico alla bellezza e alla fragilità dei biotopi alpini.
Il primo progetto firmato dall’organizzazione è Alpine Eagle Race, durante il quale i partecipanti hanno la possibilità di osservare le immagini catturate dalla telecamera posizionata su un’aquila lanciata da cinque tra le più belle vette delle Alpi: il Zugspitze in Germania, il Dachstein in Austria, la Marmolada in Italia, l’Aiguille du Midi in Francia e il Piz Corvatsch in Svizzera. L’evento si conclude a St. Moritz, come omaggio all’orologio da cui tutto è cominciato.
La campagna pubblicitaria dell’orologio St. Moritz nel 1980