Per il terzo anno consecutivo Jack Ma, co-fondatore di Alibaba, si conferma l’uomo più ricco della Cina con una fortuna di 59 miliardi di dollari. A decretarlo la Hurun Rich List 2020, la classifica dei paperoni del Dragone che segue il modello di Forbes negli Usa.
I paperoni cinesi: chi c’è in classifica
Dietro a Jack Ma, c’è Pony Ma, numero uno del conglomerato tecnologico Tencent, con una ricchezza salita del 50%, a 57,4 miliardi di dollari, spinta dal business dei giochi e dalla crescita di WeChat. Sul podio al terzo posto troviamo Zhong Shanshan, presidente di YST. Tra gli altri paperoni cinesi si segnalano Wang Xing di Meituan-Dianping, servizio di consegna di cibo che è riuscito a quadruplicare gli asset a 25 miliardi e Zhou Qunfei di Lens, che produce touchscreen, una delle tre donne più ricche del mondo.
La Cina ha creato 257 miliardari nell’ultimo anno, pari a una media di 5 nuovi paperoni alla settimana, salendo a quota 878, oltre i 788 miliardari negli Stati Uniti. In sostanza la pandemia da Coronavirus non ha scalfito la ricchezza dei miliardari cinesi anzi, a dirla tutta, è cresciuta anche di più. Come ha affermato Rupert Hoogewerf, presidente del Rapporto Hurun e capo della ricerca:
Il mondo non ha mai visto tanta ricchezza creata in un solo anno. Gli imprenditori cinesi hanno fatto molto meglio del previsto. Malgrado il Covid-19, sono saliti a livelli record (…) La Hurun China Rich List ha registrato più ricchezza creata quest’anno sui 5 anni precedenti messi insieme, suggerendo che la struttura dell’economia si è evoluta, allontanandosi dai settori tradizionali come la produzione e il settore immobiliare, verso la nuova economia.
Dal Covid-19 oltre ai miliardari cinesi ne sono usciti più ricchi anche i colossi del Web. Secondo uno studio di Mediobanca difatti nei primi 9 mesi del 2020 la capitalizzazione delle WebSoft è aumentata del +30,4% (a fronte di un -6% per le multinazionali della manifattura).