Continua la raffica di licenziamenti tra i big hi-tech Usa. Dopo Meta e Twitter, ora è la volta di Amazon che, stando alle indiscrezioni delle ultime ore, sarebbe pronta “a liberarsi” di circa 10 mila dipendenti in quello che potrebbe essere il maggior taglio nella storia della società, pur rappresentando meno dell’1% della sua forza lavoro complessiva. Al 31 dicembre 2021, Amazon contava 1,6 milioni di dipendenti a tempo pieno e part-time, più del doppio rispetto alla fase pre-pandemia. Secondo le indiscrezioni riportate dal New York Times, i tagli potrebbero scattare già in settimana e riguarderebbero in particolare la divisione retail e le risorse umane.
Amazon segue così l’esempio di altre società tecnologiche americane. Ricordiamo che Meta ha annunciato la scorsa settimana che sta licenziando più del 13% del suo personale, ovvero più di 11 mila dipendenti, e Twitter ha licenziato circa la metà della sua forza lavoro nei giorni successivi all’acquisizione della società da 44 miliardi di dollari da parte di Elon Musk.
Trimestrale deludente per Amazon
Amazon ha riportato utili e ricavi deludenti nel terzo trimestre: risultati che hanno spaventato gli investitori e fatto crollare le azioni di oltre il 13%. Risultato finale: per la prima volta la capitalizzazione di mercato di Amazon è scesa, per la prima volta da aprile 2020, al di sotto di 1 trilione di dollari. La svendita è continuata per giorni, azzerando quasi tutti i guadagni accumulati durante la pandemia. Le azioni Amazon sono scese di circa il 41% per l’anno, oltre il -14% dell’S&P 500, e sono sulla buona strada per chiudere l’anno peggiore dal 2008.
Ora tutte le speranze sono concentrate nella stagione dello shopping natalizio, tradizionalmente la più redditizia per il gruppo nonché quella in cui viene aumentato l’organico per soddisfare la domanda. Ma Andy Jassy, che ha assunto la carica di ceo nel luglio 2021, sempre orientato in modalità di riduzione dei costi per preservare la liquidità. D’altronde il rallentamento delle vendite e un’economia globale in fase recessiva lasciano poco spazio all’ottimismo.
Bezos intanto fa il filantropo
Mentre Amazon si mette a dieta, Jeff Bezos, fondatore nonché uno degli uomini più ricchi al mondo, si unisce al coro dei paperoni che vogliono donare in beneficienza la propria ricchezza. Senza scendere nei dettagli, Bezos – in un’intervista a Cnn, la prima con la campagna Lauren Sachez da quando hanno iniziato a frequentarsi – si è detto pronto a disfarsi della maggior parte dei 124 miliardi di dollari del suo patrimonio, devolvendoli alla lotta per il cambiamento climatico ma anche per sostenere coloro che sono impegnati a unire l’umanità di fronte alle profonde divisioni sociali e politiche.