Amazon smentisce la notizia in circolazione nelle ultime ore, secondo cui il gigante dell’e-commerce sarebbe al lavoro per accettare pagamenti in bitcoin entro la fine dell’anno.
“Nonostante il nostro interesse, le speculazioni sui nostri piani per le criptovalute non sono vere”, ha affermato lunedì un portavoce del gigante del commercio elettronico.
Dichiarazioni che hanno alimentato le vendite sul mercato delle criptovalute: il bitcoin, che in è tornato verso 37 mila dollari, dopo aver sfiorato ieri 40 mila.
Il sito City AM aveva pubblicato, nella notte tra domenica e lunedì, un articolo che annunciava la prossima accettazione della criptovaluta, ma anche la creazione di una propria moneta, specifica per i clienti Amazon, nel 2022.
La speculazione sui nuovi sistemi di pagamenti era arrivata dopo che il gruppo, durante il fine settimana, aveva pubblicato un’offerta di lavoro per un ruolo manageriale nel settore delle criptovalute e blockchain per “guidare la strategia generale e gli investimenti sul prodotto”.
“Quando un semplice annuncio di lavoro stimola la rinascita del valore del bitcoin ciò dimostra come il mondo delle criptovalute stia sbavando per ogni pepita di notizie sul futuro uso delle valute digitali”, ha affermato Susannah Streeter, analista di Hargreaves Lansdown.
Non solo Amazon, anche Musk pensa al bitcoin come forma di pagamento per Tesla
Negli ultimi giorni, nuova spinta al rialzo è arrivata da Elon Musk. Il numero uno Tesla, ha fatto capire che potrebbe tornare ad accettare nuovamente il Bitcoin per il pagamento delle auto elettriche. In particolare, Musk, che con ogni tweet in argomento criptovalute fa oscillare le quotazioni di bitcoin e parenti vari di parecchi punti, ha spiegato che il gruppo ricomincerà ad accettare la regina delle criptovalute come forma di pagamento una volta condotte delle verifiche sulla quantità di energia rinnovabile utilizzata per estrarre la valuta.
Ricordiamo che, lo scorso maggio, Musk ha mandato a picco il prezzo del bitcoin quando ha affermato che Tesla avrebbe smesso di accettare la criptovaluta per il pagamento perché il cosiddetto mining delle monete utilizzava troppa elettricità generata da combustibili fossili.