Il 25 giugno 22 Comuni italiani saranno chiamati a un voto di ballottaggio che rischia di rivelarsi molto negativo per il Partito democratico, almeno da quanto risulta da alcuni sondaggi che prefigurano scenari molto aperti anche in storiche roccaforti “rosse”. Fra le città in bilico, quelle che al Nazareno sono considerate più rivelatrici dello stato di salute del Pd ci sono quelle liguri e toscane: Genova, innanzitutto, ma anche La Spezia, Pistoia, Lucca, Carrara. A sostegno del candidato genovese Gianni Crivelli è arrivata anche la telefonata, resa pubblica, da parte di Romano Prodi.
A decidere l’esito dei ballottaggi saranno soprattutto gli elettori del Movimento 5 stelle, orfani nella gran parte dei casi dei loro candidati estromessi al secondo turno. La sconfitta più clamorosa, nel caso si verificasse, sarebbe quella a Pistoia, un comune nel quale sin dai tempi del Pci la sinistra ha sempre amministrato la città, dalla caduta del fascismo in poi. Anche Genova non ha mai avuto esperienze amministrative più a destra del Partito repubblicano, segno che anche qui un tonfo del Pd sarebbe comunque fragoroso (il verdetto del primo turno mette Crivello in svantaggio rispetto all’avversario Marco Bucci, 33,9 contro 38,8%).
L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha prudentemente deciso di non tenere nessun comizio finale nelle città interessate dai ballottaggi. Altro duello interessante, questa volta non tanto per il Pd quanto per il M5s è quello di Parma: al primo turno l’ex pentastellato e sindaco uscente Federico Pizzarotti ha vinto di misura con il 34,7% dei voti. Se dovesse spuntarla contro il candidato dem Paolo Scarpa, sarebbe una lezione per il Movimento che ha deciso di estrometterlo.