(Teleborsa) – “Per il grande impegno dimostrato nella tutela del territorio e della sicurezza per le nuove Opere stradali dell’Anas e per il Ponte sullo Stretto di Messina”. È questa la motivazione che ha determinato l’odierna assegnazione del Premio Gianfranco Merli 2010 al Presidente dell’Anas e Amministratore della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. Il Premio, promosso dall’Associazione ambientalista Movimento Azzurro, considera le straordinarie azioni predisposte per tutelare e migliorare l’ambiente nella realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e l’impegno dell’Anas nella sicurezza con particolare riferimento al recente ottenimento – per la prima volta in Italia – della valutazione “Ottimo” nei severi test dell’European Tunnel Assessment Programme (EuroTAP), per la galleria San Demetrio sull’autostrada Catania-Siracusa, in gestione diretta Anas. “Ho ricevuto con molto piacere questo prestigioso riconoscimento perché fondato sulle competenze che il nostro Paese esprime nella realizzazione di grandi opere – ha commentato il Presidente dell’Anas e Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. Il Movimento Azzurro ha infatti voluto premiare il grande impegno dell’Anas nel settore della sicurezza per le nuove opere viarie. Un know how consolidato che l’Anas rende concreto con sistemi all’avanguardia, avendo come obiettivo quello di fornire all’utente stradale informazioni e standard di sicurezza in linea con i paesi europei e, in alcuni casi, anche migliori. Per quanto concerne la motivazione legata alla tutela del territorio – ha dichiarato Pietro Ciucci – ho sempre considerato l’ambiente come elemento cardine nei processi progettuali e realizzativi. In particolare per il ponte sullo Stretto di Messina è stato investito molto in termini organizzativi, umani ed economici, con oltre 30 milioni di euro di spesa, che rappresentano un record in Italia in termini di risorse dedicate al monitoraggio dell`ambiente nell’ambito dei progetti infrastrutturali. Lo Stretto di Messina è un territorio di indubbio valore ambientale e la realizzazione del ponte si pone anche l’obiettivo di recuperare aree degradate, di realizzare una conoscenza scientifica strutturata ed accessibile che rimanga patrimonio delle comunità locali e generi un processo virtuoso e stabile di studio sul territorio. Il tutto con un approccio trasparente nelle sue attività e nei relativi risultati. Le attività “ante operam” del complesso sistema di Monitoraggio ambientale predisposto sono già iniziate con l’attivazione sul territorio di circa 60 centraline per il monitoraggio dell’aria, 60 pozzi di monitoraggio per le acque sotterranee e 150 sonde inclinometriche per il controllo geomorfologico del territorio. Si tratta di una iniziativa straordinaria perché il monitoraggio copre un’area di 36 km2, ovvero circa 10 volte superiore a quella interessata dai lavori del ponte. E’ bene sottolineare che si tratta di una estensione volontaria delle aree di monitoraggio rispetto a quelle previste per legge. Queste stazioni di monitoraggio hanno l’obiettivo di fornire una chiara fotografia dello stato attuale delle principali componenti ambientali e paesaggistiche potenzialmente interessate dall’opera. Le stazioni si trasformeranno, in fase di costruzione del ponte, in un fondamentale strumento di controllo concernente tutte le ricadute ambientali e socioeconomiche, con il preciso scopo di migliorare le prestazioni ambientali dell’Opera e per conseguire la massima compatibilità con il contesto di riferimento, la tutela e la valorizzazione del territorio dello Stretto di Messina. Inoltre, nel segno della completa trasparenza e della comunicazione costante con il territorio e le Istituzioni abbiamo attivato un portale Web sul quale sono disponibili per le competenti Autorità locali e centrali i dati dell’attività di Monitoraggio ambientale registrati dalla stazioni installate”.