A rovinare l’andamento positivo delle Borse è bastato un tweet di Donald Trump che ha risvegliato i mercati dal torpore, innervosendoli. Oggi le turbolenze di inizio settimana dovute in particolare alle tensioni geopolitiche in Corea del Nord sembravano essere ormai alle spalle, ma poi il presidente degli Stati Uniti ha scritto che il suo paese dovrebbe smettere di dialogare: “Gli Usa stanno parlando con la Corea del Nord e da 25 anni stanno pagando denaro estorto. Il dialogo non è più la risposta!”.
The U.S. has been talking to North Korea, and paying them extortion money, for 25 years. Talking is not the answer!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 30, 2017
Il Dow Jones, che a un certo punto cedeva anche 135 punti in una seduta molto debole per i rendimenti obbligazionari americani e il dollaro Usa, ha messo a segno una rimonta da record ieri, la più grande da dicembre. oggi però sembrano tornati dubbi sul fronte geopolitico e monetario. Il Pil ha fatto meglio delle stime, con una crescita del 3% nel secondo trimestre, ma secondo gli analisti tale crescita non è sostenibile.
Tra le Borse Usa, il guadagno intraday di 200 punti del Dow Jones rispetto ai minimi giornalieri è il migliore dal 7 dicembre dell’anno scorso, quando il paniere ha recuperato ben 320 punti. Tra le materie prime, sempre pesante l’andamento del petrolio, che paga le paure legate all’impatto che avrà lo stop imposto alle raffinerie del Texas dopo l’arrivo dell’uragano Harvey.
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