L’andamento dei mercati azionari americani e’ stato tutt’altro che uniforme, quest’anno. Soprattutto nella seconda parte del 199.
Negli ultimi dodici mesi, l’indice Nasdaq Composite e’ infatti salito dell’80% e il Nasdaq 100 ha guadagnato il 94%, ma il Dow Jones Industrial Average e’ cresciuto ‘solo’ del 22% e lo S&P 500 e’ cresciuto del 17%.
La differenza e’ dovuta principalmente alla attuale frenesia dei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione che ha spinto i due indici Nasdaq a livelli record. Fino alla fine di luglio, infatti, i maggiori indici azionari si erano mossi all’unisono, ma dopo aver raggiunto punte massime ad agosto, avevano reagito con una frenata alla decisione della Fed di aumentare i tassi.
Gli indici Dow Jones e S&P 500 non si sono mai ripresi completamente; quelli Nasdaq, invece, hanno continuato la scalata, raggiungendo altri record in settembre. I titoli tecnologici ad alta capitalizzazione hanno poi spinto il Nasdaq Composite in rialzo del 46% dalla meta’ di ottobre alla chiusura di mercoledi’ scorso e il Nasdaq 100 del 50%. Nello stesso periodo il Dow Jones e’ cresciuto di un modesto 12% e lo S&P 500 del 15%.
I timori di un’ulteriore aumento della Fed con un’economia mondiale in ripresa e una domanda dei consumi in costante ascesa, dovrebbero d’ora in poi tenere il mercato obbligazionario in discesa, ma i titoli tecnologici dovrebbero continuare a crescere.
La valutazione alle stelle dei tecnologici li rende particolarmente sensibili all’andamento ddegli utili; e i risultati del quarto trimestre, previsti per gennaio, potrebbero frenarne l’ascesa.
Rimane poi da vedere l’effetto Y2K e la sua reazione sulla domanda di prodotti tecnologici, anche se – ormai quasi tutti sono d’accordo – non dovrebbero esserci particolari problemi.