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Andrea Gibelli e un nuovo concetto di smart city

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Andrea Gibelli, la connettività sarà la sfida delle città del domani

Il Presidente di FNM e di Asstra Andrea Gibelli ha partecipato all’evento ideato da Il Corriere della Sera, “Economia del Futuro”. In diretta dalla Triennale di Milano Andrea Gibelli ha parlato del nuovo concetto di smart city all’interno dello spazio dedicato a “La città che cambia: connessa, inclusiva e tecnologica”. Uno dei punti fondamentali dell’intervento di Gibelli riguarda la connettività, aspetto focale per valutare il successo delle città del futuro.

Le città italiane in questo momento storico soffrono il ritardo degli investimenti nell’ambito della mobilità collettiva, pagando un prezzo in termini di arretratezza nei confronti delle grandi realtà europee. Le città del nostro Paese, differente dal panorama europeo e internazionale, possono però contare su un solido rapporto tra centro urbano e piccoli centri, che risulta essenziale per un modo di vivere completamente diverso dalle altre città europee.

 

Andrea Gibelli spiega a quali modelli ispirarsi per le città del futuro

Andrea Gibelli spiega come le città americane e quelle asiatiche siano un esempio negativo da non seguire, megalopoli che non sempre restituiscono una qualità della vita all’altezza delle aspettative. Gibelli sconsiglia anche di seguire i modelli delle altre megacity europee e di prendere come punto di riferimento proprio le realtà italiane, che comunque hanno bisogno di importanti investimenti per favorire una mobilità più a misura d’uomo.

Secondo Andrea Gibelli sono due i settori che necessitano urgenti investimenti; quello delle infrastrutture sia digitali che materiali, come per esempio il materiale rotabile, e quello della cultura. Il Covid-19 ci ha insegnato che per vivere la città al meglio c’è bisogno da parte dei cittadini di una sorta di autoregolamentazione, in modo da avere un senso di responsabilità di appartenenza ad una comunità e di mantenere, quindi, un comportamento serio e responsabile. La componente umana diventa quindi fondamentale nella riprogettazione della città e degli spazi comuni, una città che dovrà avere, obbligatoriamente, delle tempistiche modificate, con lo scopo di evitare i momenti di picco e di morbida, come si dice nel gergo tecnico dei trasporti, ossia di maggiore e minore frequentazione, per migliorare la qualità della vita.

 

Andrea Gibelli porta come esempio Reggio Calabria e Messina

Andrea Gibelli e il concetto di smart city. Il Presidente FNM crede che sia il caso di cambiare il livello della scala di progettazione: non si deve pensare più alle singole realtà, ma a una mobilità integrata. Gibelli crede che l’Italia debba essere gestita a livello di connettività in cinque grandi poli: il Nord, da Milano a Venezia, da Torino a Genova, l’area di Bologna e Firenze che deve essere quella che connette la Penisola nella sua interezza, il grande polo di Roma a Napoli e le due aree di Bari e Taranto e di Reggio Calabria e Messina.

Proprio questa ultima area, formata da Reggio Calabria e Messina, rappresenta secondo Andrea Gibelli un esempio da seguire; due città che stanno sviluppando una piattaforma di integrazione della mobilità nonostante le barriere fisiche, lo Stretto che le divide, e quelle politiche, dato che Messina fa parte di una regione a statuto speciale, mentre Reggio Calabria fa parte di una regione a statuto ordinario. Le due città stanno agendo nel medesimo contesto di sviluppo e questo rappresenta un grande salto culturale per il sud Italia; una realtà che secondo Andrea Gibelli merita attenzione.

 

Uno spunto importante da Reggio Emilia

Andrea Gibelli cita anche l’esempio di Reggio Emilia. La città italiana è diventata uno snodo cruciale della connettività Milano-Roma e ha beneficiato di questo status crescendo in netta controtendenza con i piccoli-medi centri dell’Emilia-Romagna. Un classico esempio di come la connettività abbia il potere di far crescere piccole realtà facendole diventare importanti centri, con benefici per la qualità della vita degli abitanti.

 

Le parole di Gibelli, come si sta muovendo FNM

Andrea Gibelli spiega che il Gruppo FNM, grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, ha acquistato 176 treni che stanno progressivamente entrando in servizio . I primi venti treni saranno consegnati  entro la fine dell’anno.

Questi treni hanno caratteristiche uniche e possono essere definiti come delle metropolitane di superficie, con la possibilità di diminuire i tempi delle varie tratte grazie ad una potenzialità maggiore in termini di accelerazione e frenate. I convogli inoltre saranno muniti di sistemi di climatizzazione autoregolati, di illuminazione LED, prese elettriche e USB utili per la ricarica dei dispositivi mobili, ma soprattutto di  telecamere per la videosorveglianza. Tutti questi accessori garantiranno un confort di viaggio altissimo.

Questa la linea intrapresa da FNM: progettare il servizio ferroviario o su autobus pensando al viaggio più che al trasporto dei passeggeri. In questo contesto diventa un concetto fondamentale quello del cosiddetto “ultimo miglio”, che non deve essere vissuto come il tragitto dalla stazione al lavoro o dalla stazione a casa, ma che deve rappresentare il concetto di viaggio mirato all’esigenza dell’individuo e che, quindi, consentirà di avere un nuovo equilibrio tra centro e periferia. La tecnologia sarà dunque fondamentale per rispondere alle esigenze dei cittadini, con un’offerta che dovrà essere sempre più mirata ai bisogni del singolo individuo.