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E’ una lettera aperta quella che ha scritto oggi il ceo di Unicredit, Andrea Orcel al Financial Times. Il deus ex machina dell’investimento nella tedesca Commerzbank che ha puntato gli occhi anche sull’italiana Banco BPM, parla a tutto tondo di Europa e consolidamento bancario, fattori chiave per la sopravvivenza del Vecchio Continente.
Cosa ha scritto Orcel sul Financial Times
Il numero uno della banca di Piazza Gae Aulenti prende le mosse proprio dagli ultimi investimenti in pancia alla banca e che possono essere considerati banchi di prova per il miglioramento della competitività dell’unione.
Nel Financial Times di oggi, sostengo che l’investimento di UniCredit in Commerzbank e l’offerta a Banco BPM sono casi di prova per l’impegno dell’Ue a guidare la convergenza economica e migliorare la competitività economica del nostro blocco.
L’Europa si trova di fronte a un futuro incerto a causa della stagnazione economica, della disunione e della mancanza di un’azione decisiva sulle riforme strutturali. Senza accelerare la nostra crescita a lungo termine, l’UE non può continuare a garantire un tenore di vita migliore ai suoi cittadini.
Rischiamo di rimanere troppo indietro rispetto ad altri blocchi, in particolare agli Stati Uniti, come centri di innovazione e creatività. Senza azione, potremmo alla fine perdere le libertà e gli ideali che ci stanno a cuore.Credo che il consolidamento bancario in Europa sia essenziale per la sua economia. Attraverso il consolidamento, possiamo rafforzare le capacità bancarie paneuropee, migliorare i mercati dei capitali, fornire maggiore sostegno alle imprese europee per aiutarle a crescere e facilitare gli investimenti critici di cui l’UE ha bisogno.
La mia domanda all’Europa è: quando si tratta del futuro del mercato unico e della convergenza economica, siamo disposti a prendere le misure che i nostri leader chiedono da tempo, o ci ritroveremo con i piedi freddi?
La futura competitività dell’Europa non si limita ai sistemi bancari e dei mercati dei capitali. Ma il modo in cui reagiremo ai casi di prova di Commerzbank e BPM ci dirà se l’Europa è finalmente pronta a unirsi per porre fine a questo periodo di bassa crescita, non solo a beneficio delle imprese, ma anche per la prosperità e le opportunità per tutti gli europei, ora e in futuro.
E se il genio del nostro mercato unico rimane incompiuto, temo che l’avvertimento dell’ex presidente della Bce Mario Draghi di una “lenta agonia” per l’Europa si avvererà.