Anima, a luglio la raccolta torna positiva. Sui mercati: “Ancora incertezza, serve prudenza”
Per l’azionario sembra ormai prossima una fase di consolidamento, alla luce del probabile rallentamento della ripresa economica nel IV trimestre e del focus crescente sui rischi politici negli Stati Uniti. E’ l’incipit dell’analisi del team di Ricerca e Advisory di ANIMA per il mese di agosto, che spiega come le fasi di debolezza potrebbero comunque offrire opportunità di acquisto. Sui portafogli il valore aggiunto arriverà dalla selezione di titoli e settori più che dall’asset allocation.
L’aumento della volatilità e l’illiquidità che contraddistinguono storicamente i mesi estivi potrebbero offrire terreno fertile per una fase di consolidamento dei mercati. Del resto, nelle ultime settimane, il sentiment degli investitori si è mantenuto costruttivo in misura quasi sorprendente, considerando gli sviluppi negativi sul fronte della pandemia e l’escalation delle tensioni geopolitiche.
L’evoluzione della pandemia: il flusso di notizie negative sembra diminuire
In particolare – prosegue il documento – per quanto riguarda l’evoluzione della pandemia, il virus continua a colpire gli Stati Uniti, importanti paesi emergenti (India e Brasile) e alcune aree dell’Asia (Tokyo, Hong Kong e Melbourne hanno registrato contagi record). Anche in Europa, il riaccendersi di alcuni focolai (soprattutto in Belgio e Spagna, mentre in Italia e Francia la situazione rimane ancora sotto controllo), alimenta le preoccupazioni per una seconda ondata con l’avvento dell’autunno. Tuttavia, allo stato attuale, la sensibilità dei mercati al flusso di notizie negative sembra un po’ diminuita, con gli investitori più focalizzati sui progressi nel trattamento medico dell’infezione e nella messa a punto di un vaccino.
In ogni caso, l’incertezza sull’evoluzione della pandemia nei prossimi mesi resta elevata, così come quella sulle sue implicazioni per le economie globali; basti pensare che, oltre oceano, il processo di riapertura è in fase di pausa/regressione nell’80% del territorio degli Stati Uniti.
Usa-Cina, “focolaio” di tensioni
Sul fronte geopolitico si è registrata una nuova escalation delle tensioni fra Stati Uniti e Cina, anche se le dichiarazioni di Trump sembrano più da ricondurre ad azioni intimidatorie che non alla volontà di introdurre concretamente nuovi dazi: interventi sulle tariffe, in un momento già complicato per il virus, avrebbero sicuramente conseguenze negative sul contesto economico/finanziario e in una fase pre-elettorale non giocherebbero di certo a favore del consenso del Presidente in carica. Nulla però si può dare per scontato e come è già successo in passato, Trump potrebbe sorprendere spostando l’attenzione dalla politica interna a quella estera.
Conclusioni
Lo scenario base, dunque, prevede un rallentamento della crescita nel IV trimestre, in primis per effetto dell’indebolimento degli stimoli che hanno supportato l’economia nel III trimestre. Vale a dire, in Usa il cosiddetto “PPP”, Paycheck Protection Program, letteralmente “Programma di Protezione delle Buste Paga”, con il quale sono stati destinati 670 miliardi di dollari alle aziende che impiegano meno di 500 dipendenti o che operano nei settori del turismo e della ristorazione; cassa integrazione e garanzie governative sul credito bancario in Europa.
Alcune evidenze stanno cominciando ad emergere, soprattutto negli USA dove la fiducia dei consumatori è calata e le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate per la prima volta da fine marzo. Senza contare che le pressioni inflazionistiche restano molto modeste, con il dato dell’inflazione core prossimo ai minimi storici; tema, questo, che va monitorato con attenzione perché ad alto impatto per le scelte future delle banche centrali.
La perdita di momentum della ripresa potrebbe indebolire l’appetito per il rischio degli investitori, a maggior ragione dopo che la gran parte dei catalyst positivi sembra essere esaurita, – il raggiungimento dell’accordo sul Recovery Fund da parte del Consiglio Europeo; l’estensione dei programmi di supporto della Fed; la creazione di un ampio consenso sul nuovo pacchetto di stimoli fiscali negli USA – e con il focus sui rischi legati alle elezioni americane in aumento.
Di qui, come anticipato, la possibilità che i mercati azionari possano attraversare una fase di consolidamento/ correzione. La view si mantiene neutrale, nella convinzione che un approccio flessibile sia il più indicato in condizioni di elevata incertezza, ma il posizionamento è diventato più prudente. Fasi di debolezza sarebbero tuttavia interpretate come opportunità di acquisto: il giudizio sui mercati azionari resta infatti costruttivo nel medio termine, considerato il supporto derivante da politiche economiche ultra-espansive, la prospettiva di consolidamento della ripresa e i potenziali flussi derivanti da un riposizionamento strategico degli investitori istituzionali.
Anima, la raccolta torna positiva a luglio
Nel mese di luglio, la raccolta netta di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di Ramo I) del gruppo ANIMA è stata positiva per circa 210 milioni di euro, per un totale da inizio anno positivo per circa 785 milioni di euro. Il dato comprende anche l’avvio di un nuovo mandato istituzionale per complessivi euro 500 milioni la cui selezione dei titoli e costruzione del portafoglio è iniziata nel mese e proseguirà fino a settembre 2020.
A fine luglio le masse gestite complessive del gruppo ammontano a oltre 185 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con il valore di fine 2019: “Il mese di luglio – commenta Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di ANIMA Holding – registra una raccolta netta positiva, in un contesto ancora condizionato dall’atteggiamento conservativo della clientela retail; in ambito clientela istituzionale, la crescente presenza del Gruppo è confermata dall’avvio questo mese di un nuovo mandato la cui raccolta sarà registrata anche nei mesi di agosto e settembre mano a mano che viene costruito il portafoglio titoli”.