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ANIMA, raccolta in negativo ma masse da record nel primo semestre 2019

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Primo semestre 2019 in negativo per la raccolta netta di ANIMA, ma le masse gestite toccano un record. Il gruppo ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un dato negativo di circa 0,5 miliardi di euro escluse le deleghe assicurative di ramo I; il totale delle masse gestite a fine semestre è pari a circa 180,6 miliardi, in aumento del 4% rispetto ai 173,1 miliardi a fine dicembre 2018.

Chiudiamo un primo semestre con masse gestite per oltre 180 miliardi, valore più alto mai raggiunto dal gruppo, e con indicatori di bilancio particolarmente solidi”, ha commentato Marco Carreri, amministratore delegato di ANIMA Holding “Guardando al trend in atto, riteniamo di poter evidenziare una ripresa anche per quanto riguarda i flussi commerciali grazie ad un miglioramento della componente retail ed assicurativa di Ramo III”.

I numeri nel dettaglio

Per quanto riguarda le grandezze economiche, le commissioni nette di gestione hanno raggiunto i 141,1 milioni (+1% rispetto ai 139,7 milioni del primo semestre 2018). Nel corso dei primi sei mesi dell’esercizio le commissioni di incentivo sono state pari a 9,6 milioni (18 milioni di euro). Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali si sono attestati a 162,5 milioni (in diminuzione del 4% sui 169,5 milioni, spiegabile dal minor contributo delle commissioni di incentivo).

I costi operativi ordinari sono stati pari a 41,6 milioni (in riduzione rispetto ai 43,7 milioni di euro del primo semestre 2018). Il rapporto fra costi e ricavi netti complessivi (escludendo dai ricavi netti le commissioni di incentivo) si è attestato al 27,2%. L’utile ante imposte ha raggiunto 86,8 milioni (in diminuzione dell’11% rispetto ai 97,7 milioni di euro precedenti), mentre l’utile netto si è attestato a 63,4 milioni (-10% rispetto ai 70,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso).

L’utile netto normalizzato (che non tiene conto di costi e ricavi straordinari e degli ammortamenti di intangibili a vita utile definita relativi anche alla c.d. “purchase price allocation”) è stato pari a 79 milioni (-9% rispetto ai 86,5 milioni del primo semestre 2018). L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2019 risulta pari a 328,3 milioni (in aumento rispetto ai 311,6 milioni di fine esercizio 2018).