Archiviato per il momento il redditrometro 2024, che tanto ha acceso le polemiche nei giorni scorsi, ora all’attenzione dei contribuenti è posto un nuovo strumento che si aggiunge all’arsenale di quelli a disposizione del Fisco per scovare gli evasori.
Parliamo dell’anonimometro, partito in realtà già da settembre 2023 come ha recentemente sostenuto il sottosegretario Freni nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera del 29 maggio 2024.
Anonimometro: cos’è e come funziona
Strumento basato su algoritmi, l’anonimometro è utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per analizzare i dati finanziari e individuare potenziali casi di evasione fiscale.
Lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate e il MEF avevano firmato il protocollo di intesa 2023-2025 con gli obiettivi anti evasione da raggiungere nel triennio. L’accordo contiene tra l’altro un impegno potenziato del recupero di imposte evase per circa 2,8 miliardi di euro, prevedendo nello specifico l’anonimetro per i controlli sui conti correnti con il fine di incassare 2,8 miliardi in più dalla lotta all’evasione fiscale.
Andando nel dettaglio, l’anonimometro è uno strumento che consente di effettuare una vera a propria analisi del rischio basandosi sui dati raccolti all’interno dell’Anagrafe dei Conti Correnti, il maxi database delle Entrate con i dati di ogni singolo conto corrente dei contribuenti italiani. I dati contenuti nell’Anagrafe sono:
- gli estratti conto,
- le movimentazioni in entrata e in uscita,
- qualsiasi altro rapporto che i cittadini hanno con la propria banca.
Perchè si chiama anonimometro
Si chiama anonimometro perché i dati vengono trattati in maniera anonima e analizzati senza essere collegati immediatamente al loro titolare. I dati sensibili vengono sostituiti con dei codici fittizi, in modo da garantire la protezione dei dati personali dei contribuenti che non vengono sottoposti a controlli fiscali. Obiettivo è individuare i soggetti che, in base al proprio volume d’affari e al tipo di operazioni che stanno svolgendo, potrebbero essere a rischio evasione fiscale.
Tale strumento ha ricevuto l’ok da parte del Garante della Privacy e come ha precisato il sottosegretario è già partito. Inoltre l’anonimato userà strumenti e progetti di analisi avanzata dei dati: l’intelligenza artificiale, il machine learning e il text mining.
Cosa viene controllato sui conti correnti
Sotto la lente del fisco finiscono prelievi e versamenti, a cui si aggiungono il “numero di accessi alle cassette di sicurezza, nonchè la frequenza dell’apertura e o della chiusura di rapporti, l’elevata numerosità di conti correnti e altre tipologie di rapporti finanziari”, come ha avuto modo di spiegare l’Agenzia delle Entrate.
Le incongruenze oggettive e concrete che connotano la posizione fiscale di un contribuente, emerse nell’ambito delle analisi svolte, saranno oggetto di successivi approfondimenti a cura delle strutture locali preposte ai controlli, le quali garantiranno in ogni caso il pieno rispetto del principio del contraddittorio”.
L’Anonimometro del Fisco è operativo dal 2023, incrociando dati bancari e dichiarazioni dei redditi per individuare l’evasione fiscale.