(9Colonne) – Roma, 13 mar – Una legge che imponga ai parlamentari di sottoporsi a un test (non obbligatorio) sull’uso delle sostanze stupefacenti, i cui risultati saranno resi pubblici. Sottoscritta già da una novantina tra deputati e senatori, è la proposta presentata oggi dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Così, insieme a discoteche e scuole, dopo che ieri il ministro dell’Interno Giuliano Amato aveva proposto di effettuare esami antidoping al termine delle interrogazioni, anche Montecitorio e Palazzo Madama potrebbero essere passati al setaccio. Come gli atleti dopo una gara, come i giovani dopo un sabato sera trascorso in discoteca e, da ieri, come gli studenti dopo un’interrogazione, i politici potrebbero essere chiamati a un controllo, magari dopo aver votato la finanziaria, le missioni all’estero o altri importanti provvedimenti destinati a cambiare il Paese. Rispetto alle altre categorie, deputati e senatori avranno però una via di fuga: il documento di Casini prevede infatti che i parlamentari siano sottoposti al test solo volontariamente. Erano state “le Iene” a denunciare il diffuso consumo di droghe tra i parlamentari. Oggi, a distanza di mesi, come aveva promesso, Pier Ferdinando Casini ha presentato la sua proposta “per assicurare trasparenza ai cittadini”.