L’antiquariato unisce passione, gusto per il bello, cultura e storia. Per capirne tendenze e valori è necessaria una conoscenza approfondita. Vediamo le ultime tendenze
Il fascino di vagare per le vie di Parigi tra i negozietti e le bancarelle, sognando di trovare il grande affare, ha reso il settore dell’antiquariato unico e di grande appeal per appassionati e collezionisti. Tuttavia investire in antiquariato necessita di basi affidabili, approfondite e fondate su analisi specifiche. Oltre naturalmente a passione, amore per il bello e cultura.
Il segmento, come quello della pittura antica “Old Master”, sta attraversando un periodo di grande trasformazione, guidata da un ricambio generazionale e da un cambiamento nei gusti sia dei collezionisti che degli ultraricchi. Nonostante le difficoltà , le vendite di antichità abbracciano una grande vastità di oggetti e opere, comprendendo di fatto la stratificazione dell’evoluzione culturale della civiltà umana nelle sue varie forme espressive.
La categoria più ricercata…
In questo mare magno, il consiglio è di puntare su oggetti di indiscussa qualità e rilevanza storica. Tra gli arredi antichi, che restano una delle categorie più ricercate dai collezionisti occidentali, i mobili dell’aristocrazia francese del diciottesimo secolo sono tra i più apprezzati. I più rari e di valore sono gli arredi Luigi XIV. Lo stile si è sviluppato durante la dinastia del Re Sole in Francia e si distingue per un impatto estetico ricco e sontuoso; si è diffuso come l’arredamento delle regge e degli alloggi reali. Questo tipo di decorazione dei mobili è stato preso come esempio di lusso e ricchezza influenzando per secoli gli arredamenti di tutta Europa. I tratti che distinguono lo stile Luigi XIV sono gli inserti dorati, in cui le strutture alla base dell’arredo sono praticamente invisibili rispetto agli importanti ornamenti.
I rari pezzi che vengono inseriti nelle aste internazionali di Sotheby’s e Christie’s hanno raggiunto quotazioni elevatissime, come la storica vendita di Christie’s a New York del magnifico armadio, capolavoro di André-Charles Boulle forse il più grande di tutti gli ebanisti francesi, a 4,59 milioni di dollari rispetto a una stima alta di 3,5 milioni di dollari.
…e quelle successive
Anche lo stile successivo, il Luigi XV, è molto ricercato e si caratterizza per le linee asimmetriche e i movimenti sinuosi. La forma a conchiglia può essere considerata il leitmotiv del sistema decorativo, determinando l’estetica di questo stile sia nel mobile che nelle porcellane e nell’argenteria. Un altro forte elemento distintivo di questo stile sono i motivi floreali, con l’uso di intagli dettagliati che compongono disegni con giochi cromatici ed effetti di chiaroscuro. Anche questo tipo di arredo, in asta, è riuscito a raggiungere aggiudicazioni molto importanti come quella per la libreria Luigi XV aggiudicata da Christie’s sulla piazza di Londra per 2,5 milioni di sterline, una cifra ragguardevole per un capolavoro di questo stile.
Infine, lo stile Luigi XVI si è affermato negli ultimi decenni del Settecento durante il tramonto della monarchia. Si caratterizza per una ricerca di un’estetica più lineare ed elegante richiamando temi classici della cultura greca e romana, come foglie d’alloro, colonne e capitelli. Questo stile predilige un ritorno all’architettura del mobile, piuttosto che al suo ornamento, in contrasto rispetto alla sontuosità dei decori dei precedenti Luigi XV e Luigi XIV.
Storica fu l’aggiudicazione avvenuta a Londra da Christie’s, nel lontano 1999, quando l’arredo “Royal Louis XVI ormolumounted amaranth, sycamore, mahogany, parquetry and marquetry commode” venne venduto per 7,04 milioni di sterline, triplicando la stima alta fissata a 2,5 milioni di sterline.
Alla ricerca di tappeti preziosi
Un’altra categoria dell’antiquariato molto interessante in termini di investimento sono i tappeti preziosi. Sotheby’s e Christie’s dedicano aste specifiche per questi eccezionali e sontuosi arredi. Resta indelebile nella memoria la storica vendita, “Important Carpets” di Sotheby’s a New York del giugno 2013, quando il tappeto persiano “Sickle-leaf carpet” fu aggiudicato per la cifra record di 33,7 milioni di dollari. Un prezzo stratosferico, per un eccezionale pezzo unico risalente alla prima metà del diciassettesimo secolo.
Le caratteristiche del tappeto prezioso
Quali sono le peculiarità per riconoscere un un tappeto prezioso? Oltre alla straordinaria ricchezza di dettagli e l’annodamento a mano i tappeti devono rispondere a determinate caratteristiche. In primo luogo la densità dei nodi, che deve essere compresa tra i 600.000 e il milione di nodi per metro quadrato. Inoltre i materiali utilizzati devono essere lane di prima qualità alle quali possono associarsi inserti in seta o oro e argento per dare risalto a dettagli nel disegno. Gli abbinamenti cromatici da utilizzare sono selezionati con la massima cura in modo che il risultato sia il più possibile armonioso.
Oggi è possibile trovare tappeti esclusivi sia in aste dedicate che sul mercato, ma occorre tenere presente che per il futuro sarà sempre più complesso reperire oggetti di grande qualità . Il motivo è che molti abili artigiani cessano la loro attività e le nuove generazioni non ne prendono il posto. Tra le principali firme per tappeti di qualità si segnala Habibian (Nain), Imani (Ghom), Enteshari (Isfahan).
Ceramiche preziose
Infine, occorre menzionare il commercio di oggetti esotici, che a partire dai collezionisti europei del XVII secolo, continua a catalizzare un grande interesse. Oggi il mercato è soprattutto orientato verso oggetti d’arte provenienti dalla Cina, dagli arredi, agli oggetti di giada, fino ad arrivare alle preziosissime ceramiche.
L’antiquariato cinese ha registrato una forte crescita, principalmente per un consistente inspessimento della base di acquirenti, provenienti proprio dai luoghi di origine dei manufatti. In particolare, ai collezionisti occidentali si sommano quelli cinesi che oggi sono il primo mercato in termini di acquisti di oggetti di antiquariato della propria storia. Sicuramente esiste un effetto moda, ma è anche forte il desiderio di recuperare il proprio retaggio storico e culturale. Un esempio tangibile è stato il recente record mondiale per una ceramica cinese venduta il 3 ottobre 2017 a 37,7 milioni di dollari da Sotheby’s a Hong Kong.
Una ciotola appartenuta alla dinastia Song, risalente a oltre 900 anni fa, realizzata con ceramica “Ru Guanyao”, un famoso ed estremamente raro tipo di ceramica cinese. Questo tipo di manufatti sono stati prodotti per la corte imperiale solo per un breve periodo, intorno al 1100. Si tratta, pertanto, di un reperto rarissimo. Ne sopravvivono oggi pochissimi esemplari, meno di 100 pezzi, sebbene esistano imitazioni posteriori che non corrispondono completamente alle originali. Molte delle ceramiche Ru possiedono un distintivo smalto di colore blu pallido, detto a “uovo di anatra” o “come il blu del cielo in una radura fra le nuvole dopo la pioggia” e sono completamente prive di decori.Significativo il commento del vice presidente di Sotheby’s Asia, Nicholas Chow, che conferma il trend della ceramica cinese: “Negli ultimi vent’anni c’è stata un’impennata nella vendita di reperti cinesi di quel periodo e il prezzo è inevitabilmente cresciuto”.
I consigli dell’esperto
In conclusione, per acquistare un oggetto d’antiquariato e avere successo nell’investimento, occorre avere un’ottima preparazione storico artistica e spesso questa non è nemmeno sufficiente. Il valore degli oggetti è poi determinato da diversi fattori tra cui lo stato di conservazione, il formato, i materiali utilizzati e soprattutto le mode.
Certamente il consiglio per chi è interessato a questo tipo d’investimento, è di partecipare a quante più possibili fiere internazionali, seguire le aste e le principali gallerie del settore: questo aiuta enormemente alla formazione cosciente di un proprio gusto e a intercettare mode e tendenze in continuo e rapido mutamento. Inoltre, lo studio sistematico dei risultati delle aste, gli abbonamenti a database specializzati come Artprice o Artnet, sono oggi vere e proprie guide per orientarsi nella giungla dei prezzi.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di gennaio del mensile Wall Street Italia