Nuovo traguardo storico per Apple, che entra negli annali come la prima società al mondo ad aver superato la soglia di 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di Borsa. Per riuscirci, serviva toccare il prezzo di 182,86 dollari per azione. Target raggiunto nella seduta di ieri.
Nell’anno dei record per la Borsa Usa, il gruppo guidato da Tim Cook, che lo scorso settembre ha lanciato tutta una nuova serie di prodotti, sale in attesa dei risultati del quarto trimestre, visti in crescita. C’è poi l’attesa per aggiornamento dei prodotti e lo sbarco sul mercato di nuovi dispositivi a dare benzina al titolo.
Dall’inizio del 2021 Cupertino ha guadagnato il 38%, con i suoi titoli che sono più che triplicati dai minimi toccati nel marzo del 2020. Solo dall’inizio di ottobre, la capitalizzazione di mercato di Apple è salita di 700 miliardi di dollari con gli investitori che hanno continuato a scommettere sulla popolarità dei suoi prodotti e sulla sua solidità di bilancio.
Il rally di Cupertino va avanti da anni: alla metà del 2018 ha superato i 1.000 miliardi, nell’agosto del 2020 i 2.000. E ora i 3.000 miliardi a fronte dei 2.500 di Microsoft e dei 2.000 di Google e Aramco.
Apple: analisti divisi sul futuro
Nonostante i recente record, diversi analisti ritengono che Apple abbia ancora molto spazio per crescere nei prossimi anni. Tra questi spiccano gli esperti di JP Morgan, che considerano le azioni della Mela morsicata sottovalutate e vedono il prossimo iPhone (il 14) in grado di convertire più di 1 miliardo di utenti Android. Per queste ragioni, in una nota di dicembre, la banca d’affari ha confermato il rating Overweight sul titolo, mentre il prezzo obiettivo è stato incrementato da 180 a 210 dollari.
Nell’ultimo anno fiscale terminato il 25 settembre, Apple ha registrato un aumento del fatturato del 33% a 365,8 miliardi di dollari grazie alla forte domanda di iPhone 5G. Ma questo scatto è arrivato dopo un anno di vendite ‘solo’ a una cifra e un 2019 in cui il fatturato è diminuito. Il titolo del gruppo guidato da Tim Cook viene scambiato a circa 30 volte i profitti previsti a 12 mesi, in leggero calo rispetto a un multiplo di 32 di inizio 2021, ma ancora ai massimi mai visti dal 2008.
Ma non tutti vedono rosa sul futuro della società californiana. C’è chi tra gli esperti sostiene che la società stia raggiungendo i limiti massimi di crescita della sua base di clienti senza alcuna garanzia che i prodotti futuri si dimostreranno redditizi quanto l’iPhone.
In una nota di dicembre agli investitori, Bernstein ha avvertito che pur essendo buone, le prospettive nella categoria della realtà aumentata rappresenteranno solo il 4% dei suoi ricavi entro il 2030.
Inoltre, è difficile che l’intero mercato di questi dispositivi si avvicini al miliardo di unità fino al 2040. Un’altra preoccupazione è l’incertezza sulla capacità di Apple di avere gli stessi profitti per i servizi a pagamento. Il suo modello di business dell’App Store, che prende commissioni sugli acquisti delle app è stato preso di mira dalle autorità legislative negli Stati Uniti e in Europa.