Economia

Apple, Facebook & Co: per Pimco tra 10 anni saranno secondarie

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NEW YORK (WSI) – Dove saranno fra 10 anni i titoli tech? Ad azzardarne una previsione è uno dei pionieri più influenti degli investimenti, Rob Arnott, fondatore e presidente di Research Affiliates, un sub-consulente di PIMCO.

Una previsione quella di Arnott non certo lusinghiera nei confronti di Apple, Facebook & company. Oggi sulle otto più grandi aziende del mondo ben sette, quindi la quasi totalità, sono classificate come tech. Una forte concentrazione che per alcuni analisti potrebbe segnare un’altra bolla.

Le maggiori aziende del settore tecnologico, che oggi dominano il mercato, sono considerate invincibili da molti investitori. Ma non per Rob Arnott secondo cui molto può cambiare in 10 anni.

Alla base dell’argomento tecnico di Arnott c’è il modo in cui la concorrenza tende a svilupparsi. Essere leader del settore può essere controproducente per la stessa azienda nel lungo periodo visto che diventa esponenzialmente più difficile anche per le aziende di maggior successo continuare a crescere al ritmo che ha permesso loro di raggiungere la vetta delle più forti. Basti pensare che aziende come Netflix, Uber, AirBnB non esistevano fino a dieci anni fa, a conferma della tesi che in dieci anni tante cose possono cambiare. Quindi anche i colossi hi-tech non sono invincibili e non domineranno il mercato per sempre.

“Supporre che solo perché un’azienda sta cambiando il mondo che l’azienda stessa continuerà ad essere massicciamente redditizia, non considera il fatto che, cambiando il mondo, i loro clienti beneficiano più di quanto non facciano (…) Se stai cambiando il mondo, i tuoi clienti devono beneficiarne per avere successo e molto presto si attirano i concorrenti con idee ancora migliori“.

Rob Arnott porta come esempio i successi dei primi smartphone di Palm e BlackBerry, che sembravano inarrestabili ma che alla fine sono stati resi obsoleti dalle tecnologie concorrenti.

“Le aziende della bolla tecnologica hanno cambiato il mondo, il nostro modo di pensare, il nostro modo di comunicare e il nostro modo di fare business? Sì. Ma poi, molto rapidamente, si sono rotte. Palm non esiste. BlackBerry zoppica. La lista continua”.