ROMA (WSI) – La cifra è da record, ben 318 milioni di euro, un bel bottino per le casse erariali che arriva direttamente da Cupertino, grazie all’accordo firmato dall’Apple guidato dal ceo Tim Cook e l’Agenzia delle entrate, in merito alla maxi evasione fiscale perpetrata ai danni del Fisco italiano per cinque anni.
Il tutto è partito dall’indagine aperta dalla stessa Agenzia e coordinata dal procuratore di Milano, Francesco Greco, in base al quale è stato accertato il divario tra le vendite reali nel nostro paese, e i suoi apparenti ricavi. Il meccanismo adoperato da Apple è lo stesso in molti altri paesi: in Italia ad agire apparentemente era Apple Italia srl, società di consulenza della irlandese Apple sales International che nel 2012 è stata poi sostituita dalla Apple distribution International.
Se sulla carta la Apple italiana avrebbe dovuto svolgere esclusivamente attività di consulenza, i ricavi venivano attributi alla società madre irlandese pagando, proprio perchè in Irlanda, aliquote molto basse grazie a degli accordi vantaggiosi che il colosso americano ha stretto con il governo locale. L’indagine partita dall’Italia ha puntato così a dimostrare che i ricavi italiani dovevano essere attribuiti alla Apple Italia srl che avrebbe in tal modo omesso la dichiarazione dei redditi dal 20078 al 2013 e non pagato l’Ires dovuta per circa 880 milioni.
Così scrivono gli inquirenti nell’avviso di garanzia in merito ad Apple Italia srl:
“Una struttura svincolata rispetto alle attività ausiliare svolte dalla società residente, che svolge una vera e propria attività di vendita sul territorio per conto di Apple Sales International”.
Dopo lunghi mesi di trattative, l’accordo tra il Fisco italiano e il colosso di Cupertino fondato da Steve Jobs è arrivato e obbliga Apple a staccare un assegno al Fisco italiano da 318 milioni di euro.