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Apple perde già il 2%: da Cina a Citi marea di segnali negativi

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New York – Sarà anche tornata sui suoi passi, decidendo di rimettersi in affari con Google, ma questo non cambia di una virgola la sostanza. Gli analisti di Citi hanno bocciato Apple. Per il broker il titolo della società che ha rivoluzionato con l’iPhone e l’iMac l’industria della telefonia e dei computer non è più da comprare. Adesso è meglio assumere un atteggiamento più prudente. Non a caso gli esperti americano hanno ridotto il prezzo obiettivo sulla società di Cupertino di 100 dollari, ridimensionandolo a 575 dollari dai precedenti 675.

“Ci aspettavamo che il titolo recuperasse terreno dopo il recente sell off, sfruttando le vendite per il lancio del nuovo iPhone, ma il taglio degli ordinativi ha messo in discussione questa strategia”, spiega il broker nella nota. Da qui la decisione di assumere un approccio che ridimensiona le aspettative. Poche parole che sono abbastanza per far capire come gira il vento agli investitori: a Francoforte stamattina il titolo Apple cede oltre due punti percentuali. Dal picco dello scorso 21 settembre, quando hanno raggiunto il valore massimo della loro storia, le azioni del gruppo di Cupertino hanno perso a Wall Street il 21% del loro valore.

Ma non solo. I segnali della debacle si sono moltiplicano. Anche in Cina le vendite dell’iPhone non hanno tenuto fede alle attese. I consumatori con gli occhi a mandorla non si sono riversati negli Apple store come si aspettavano gli analisti delle principali case di investimento e lo stesso managament. Sono stati venduti lo scorso fine settimana appena 2 milioni di nuovi iPhone 5. “Non sono un pugno di noccioline – ammettono i trader – ma di questo è un dato che la dice lunga sul difficile momento che sta attraversando anche un colosso dell’hi-tech come Apple”. Come dire: si salvi chi può.

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