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Apple: primo calo fatturato e utili in dieci anni, iPhone perde colpi

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Primo calo del fatturato in dieci anni per Apple, che ieri, a mercati chiusi, ha comunicato il bilancio del primo trimestre fiscale (chiuso a fine dicembre). Un bilancio molto atteso dal mercato per via dei dubbi sulla performance non solo dell’azienda ma dell’intero settore tecnologico alle prese con un calo del giro d’affari in Cina.

Complessivamente quello di ottobre- dicembre è stato un periodo a luci e ombre per il colosso di Cupertino. Se da una parte ha evidenziato debolezze e sfide, soprattutto per l’iPhone, dall’altra ha mostrato dati superiore alle attese. Fattore quest’ultimo che ha spinto in alto il titolo: nell’after hours Apple ha guadagnato il 6%.

Ma veniamo ai numeri. Il giro d’affari è  stato di 84,3 miliardi, in calo del 4,5 per cento. Significativa l’influenza delle vendite dell’iPhone, che hanno segnato un calo del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Oltre al fatturato, segno meno anche anche per utili per azione, che sono stati pari a 4,18 dollari per azione e i profitti netti di 19,97 miliardi. I conti hanno battuto leggermente attese ormai ridimensionate. Apple ha inoltre messo in conto entrate tra i 55 e i 59 miliardi per il suo secondo trimestre fiscale, inferiori alle stime degli esperti pari a 59,98 miliardi.

Non va dimenticato che il gruppo di Cupertino è reduce da un raro allarme sui suoi risultati: la società, poche settimane fa, ha denunciato la debolezza in particolare del mercato cinese e dell’economia globale, affermando che avrebbe deluso le attese di fatturato.

E in effetti, guardando i numeri della trimestrale, la frenata cinese ha lasciato il segno sui numeri di Apple: nel trimestre in considerazione, il fatturato in Cina ha registrato ha segnato un calo di 5 miliardi rispetto all’analogo periodo 2017 a 13,7 miliardi di dollari.

A preoccupare nelle ultime ore si era aggiunta la scoperta di un virus che violava la privacy degli utenti di FaceTime. Da inizio ottobre il titolo ha perso oltre il 33 per cento.