ROMA (WSI) – Come ogni anno si avvicina l’appuntamento con la Dichiarazione dei redditi. Per i contribuenti inizia una lunga maratona tra modelli da presentare, detrazioni e deduzioni insieme ai documenti di spesa da presentare al Caf o al commercialista.
I primi a partire, come sempre, sono dipendenti e pensionati con il modello 730. Per i redditi 2013 si presentano varie novità, alcune positive, altre meno.
Ecco come muoversi, tra novità e sconti sacrificati, per non lasciare al Fisco niente di più di quel che è dovuto. E puntando su scontrini dei medicinali, bonus sulle ristrutturazioni e sull’acquisto di mobili ed Rc Auto.
In farmacia per alleggerire il Fisco
Sono il grande classico: tante piccole spese (o scontrini) che alla fine possono fare una bella somma. Sono molti i contribuenti che ogni anno si dedicano alla raccolta degli attestati di spesa per i farmaci e le analisi, per esempio, (ma anche delle apparecchiature sanitarie) e per le visite mediche perché si possono detrarre dalla Dichiarazione dei redditi. Il Fisco restituirà il 19% della spesa fatta se sarà documentata con il pezzo di carta giusto, vale a dire lo scontrino con il codice fiscale del cliente, la fattura del medico o il ticket.
Per una parte di queste uscite (farmaci, medico, analisi) c’è però una franchigia che è anche quest’anno di 129,11 euro. Significa che la detrazione del 19% sarà calcolata solo sulla parte che eccede tale cifra. Non c’è invece alcuna franchigia per un altro tipo di spesa medica che è quella per i mezzi necessari all’accompagnamento, la deambulazione, la locomozione dichiarati nel rigo E3. Va ricordato che anche le spese mediche sostenute all’estero sono detraibili così come i farmaci acquistati fuori dall’Italia.
Detrazioni per i figli
Una buona notizia è che aumenta, nel 2013, l’importo delle detrazioni dall’Irpef lorda per i contribuenti che hanno figli a carico: passa da 800 a 950 euro per ciascun figlio di età pari o superiore a tre anni e sale da 900 a 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni. Inoltre è elevato da 220 a 400 euro l’importo aggiuntivo della detrazione per ogni figlio con disabilità.
«Va ricordato che trattasi di detrazioni “teoriche” in quanto l’importo della detrazione effettivamente spettante diminuisce all’aumentare del reddito complessivo» dice Fabrizio Iacuitto, esperto fiscalista dello studio Di Tanno e Associati.
Se il rimborso supera i 4mila euro
Un’altra rilevante novità è che da quest’anno l’Agenzia delle Entrate, entro il mese di dicembre, effettua dei controlli preventivi sul Modello 730/2014 in ordine alla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborso complessivamente superiore a 4.000 euro, anche determinato da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni. In tal caso il rimborso non arriverà più in busta paga ma sarà erogato, se effettivamente spettante, direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Ciò significa che in tali situazioni i rimborsi partiranno verosimilmente solo nel 2015.
Colf e badanti per pagare meno
Altro grande classico è quello delle deduzioni. In questa categoria rientrano, per esempio, gli assegni versati all’ex-coniuge ma anche i contributi per colf e badante come pure i contributi per la pensione. Sono tutti costi che i contribuenti conoscono bene perché possono essere portate in deduzione del reddito e quindi andranno sottratte dal totale del reddito su cui poi si calcola l’imposta. Ogni spesa ha una sua regola, per esempio, i contributi per la pensione complementare sono deducibili per un importo massimo di 5.164,57 euro. Questo limite non si applica nel caso si versi il contributo nelle casse di una forma pensionistica per la quale è stato accertato lo squilibrio finanziario e approvato il piano di riequilibrio da parte del ministero del Lavoro.
Bonus ridotti su polizze e canoni
Sulle polizze vita e contro gli infortuni ci sono brutte sorprese. Da quest’anno l’importo complessivo massimo su cui calcolare la detrazione del 19% e di 630 euro. Accorciata, dal 15 al 5%, anche la deduzione del canone di locazione dei fabbricati per i quali non si è deciso il regime di cedolare secca.
Invece, il 2013 è l’ultimo anno in cui è possibile dedurre dal reddito imponibile il contributo sui premi delle assicurazioni per la responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione di veicoli a motore e natanti per la parte che eccede l’importo di 40 euro.
Immobili di nuovo nell’Irpef
Una novità di quest’anno è che per il 2013 il reddito dei fabbricati a uso abitativo non locati, situati nello stesso Comune in cui si trova l’immobile adibito ad abitazione principale, pur assoggettati all’Imu come seconde case, concorre alla formazione della base imponibile dell’Irpef nella misura del 50%.
Colpisce, per esempio, quei genitori che hanno dato in uso un’abitazione ai figli nello stesso Comune. Fatti due calcoli significa un aggravio intorno ai 115 euro l’anno per un immobile di 50 metri quadri in una città di provincia e con aliquota Irpef più bassa (il calcolo va fatto sulla rendita catastale).
Cedolare secca più generosa
Risultano invece maggiormente agevolati i contratti di locazione a canone concordato con opzione per la cedolare secca, relativi ad abitazioni situate in Comuni con carenze di disponibilità abitative o ad alta tensione abitativa, per i quali l’aliquota sostitutiva scende dal 19% al 15%.
Rimane invariata la deduzione forfettaria pari al 35% del canone di locazione annuo per gli immobili di interesse storico-artistico locati nel 2013.
Più premi per chi dona
Un’ulteriore positiva novità deriva dall’elevazione della detrazione dall’Irpef, dal 19% al 24%, relativamente alle erogazioni liberali effettuate alle Onlus e ai partiti e movimenti politici. “Ciò significa che, a fronte di un’erogazione liberale a una Onlus di 500 euro, si ha diritto ad una detrazione di 120 euro quindi più alta di 25 euro rispetto alla misura prevista nell’anno 2012” spiega Iacuitto.
Sostituto d’imposta, tempi brevi
Una delle più rilevanti novità di quest’anno è la possibilità di presentare all’Agenzia delle Entrate il Modello 730 anche da parte di quei contribuenti che, pur avendo percepito nel 2013 solo redditi di lavoro dipendente o assimilati, tuttavia nel 2014 non hanno un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio perché, ad esempio, non sono riusciti a conservare il posto di lavoro. In tale ipotesi, qualora dalla dichiarazione emerga un credito per il contribuente, il rimborso è erogato direttamente dall’Amministrazione finanziaria, mentre nel caso di liquidazione a debito, chi presta assistenza fiscale (Caf o intermediari abilitati) consegna al contribuente la delega per il versamento diretto in banca ovvero la trasmette telematicamente con addebito in conto corrente. «In questo modo il contribuente si salava dal più complicato Modello Unico e dai suoi tempi più lenti di rimborso» spiega Iacuitto.
Dal 2014 poi è possibile utilizzare il credito d’imposta che risulta dal Modello 730/2014 in compensazione nella delega di pagamento F24 per il versamento, oltre che dell’Imu dovuta nel 2014, anche delle altre imposte che possono essere versate con l’ F24.
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