Da 5 a 7,5 euro. Questo l’aumento del ticket per singolo accesso dell’area C per le auto, mentre il ticket per i veicoli di servizio passerà da 3 a 4,5 euro, a partire dal 30 ottobre 2023. In entrambi i casi, l’aumento del ticket è dell’ordine del 50%. Un’altra novità consiste nel fatto che i biglietti potranno essere comprati solo digitalmente. Tuttavia, i ticket già acquistati saranno utilizzabili fino al 29 ottobre 2024. L’ha comunicato con una nota il Comune di Milano a fine agosto.
L’area C a Milano
L’area C è stata introdotta a Milano il 16 gennaio 2012, con l’obiettivo di ridurre il traffico nella Cerchia dei Bastioni e rendere più efficaci le reti di trasporto pubblico. Secondo una ricerca di Amat (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio), dal gennaio 2012 a fine dicembre 2021 gli ingressi nella Cerchia dei Bastioni sono scesi del 38,5%, dal 90 mila iniziali del gennaio 2021.
Parallelamente, i veicoli ecologici entrati nell’area C sono passati dal 4,1% del 2017 al 12,2% del 2021. Tra questi, le auto elettriche sono saliti dallo 0,1% del 2012 al 2,7% del 2021 (i restanti veicoli erano Euro 5 e 6, con quest’ultimi pari al 54,2%). Nel 2012 le emissioni di PM10 allo scarico dei veicoli entrati in area C sono stati pari a una tonnellata all’anno, nel 2021 arrivano a 0,3; il PM10 totale è sceso da 4,5 tonnellate a 1,7; gli ossidi di azoto sono diminuiti da 64 tonnellate a 14.
Non solo area C: come funziona in altre parti d’Italia
A Bologna è presente una vasta zona a traffico limitato (ztl) all’interno del centro storico. Alcune vie sono limitate 24 ore su 24 e altre dalle 7 alle 20. Il ticket giornaliero digitale costa 6 euro e quello valido per 4 giorni ha un prezzo di 15 euro.
A Torino nella ztl centrale chi è sprovvisto di autorizzazione, non potrà circolare nel centro storico del capoluogo nei giorni feriali (sabato escluso) dalle 7.30 alle 10.30. Sono esclusi i veicoli con permesso di transito e quelli esenti.
Altre città italiane con ztl sono Firenze, Genova, Napoli, Pisa, Roma e Verona.
Come funziona all’estero
In alcuni paesi europei esistono bollini ambientali, il cui costo però non dipende dagli ingressi: il prezzo è fisso, pagato solo una volta e dipende dal tipo di auto.
In Francia dal 2016 vige il bollino ambientale autoadesivo Crit’Air, necessario per circolare nelle zone a circolazione ridotta (zcr o zfe). Nel 2017 il Crit’Air è stato esteso anche alle auto dei turisti e a quelle destinate allo scambio commerciale Ue. Vi sono 6 tipi di bollino, attribuiti a seconda dell’anno di immatricolazione, dell’efficienza energetica e delle emissioni del veicolo. Costa 3,72 euro per i veicoli francesi e 4,61 per quelli esteri. La validità dell’adesivo è illimitata, per cui non sarà mai necessario sostituirlo, se non quando si acquista una nuova auto.
In Germania circa 60 città hanno ristretto l’accesso al loro centro solo alle auto in possesso di una Umweltplakette o Feinstaubplakette, un bollino verde che certifica la vettura come Euro 4 o superiore, necessario sia per le auto tedesche che per quelle immatricolate all’estero. La zona ad accesso ristretto si chiama “Umweltzone”, solitamente corrisponde al centro storico ed è una sorta di ztl ambientale. Per ottenere la Umweltplakette basta andare sul sito internet del TÜV (Technischer Überwachungsverein, sostanzialmente delle società di certificazione) pagare 17,50 euro con la carta di credito. Il bollino viene spedito direttamente a casa ed è valido per tutta la durata dell’auto. In Germania e in Francia il contrassegno deve essere applicato sul parabrezza interno, dal lato del passeggero, in basso a destra.
Le zone ambientali vigono anche in Spagna e Portogallo e in Gran Bretagna (ma solo a Londra).
In Svizzera, è in vigore a solo Ginevra la ztl con restrizioni alla circolazione in caso di picchi di inquinamento. Ci sono restrizioni per alcuni veicoli in Austria, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Finlandia. In Norvegia invece l’importo dei pedaggi pagati dipende dalle emissioni inquinanti.