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Argentina e il memo segreto. Il piano per non pagare i creditori Usa facendo default

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NEW YORK (WSI) – Il futuro dell’Argentina è nuovamente in pericolo, soprattutto dopo la diffusione di un memo segreto, il cui contenuto è stato rivelato, con grande imbarazzo dell’amministrazione di Christina Kirchner.

Nel documento, si parla di un piano per consentire al paese – nel caso in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti rifiutasse la richiesta che sarà presentata in appello – di aggirare l’ordine di pagare una somma di $1,33 miliardi ai detentori di obbligazioni, che hanno rifiutato le sue offerte di ristrutturazione del debito.

Nelle ultime ore, nonostante la smentita dell’Argentina – i legali hanno rassicurato la scorsa settimana il giudice di New York Thomas Griesa sull’intenzione di onorare gli impegni – Reuters ha parlato ancora della possibilità che il paese “stia pianificando in segreto il modo per evadere gli ordini della giurisdizione americana, nel caso in cui i giudici rifiutassero di ascoltare il suo caso”.

A tal proposito, la Corte Suprema degli Stati Uniti si riunirà il prossimo 12 giugno per valutare se accogliere o meno la richiesta in appello dell’Argentina contro la sentenza che le impone di pagare tutta la somma che deve ai detentori americani di bond.

Nel caso in cui la richiesta venisse rifiutata, sarebbe esecutivo l’ordine del giudice Griesa di New York, che a fine 2012 ha stabilito che Buenos Aires deve pagare ai gestori degli hedge fund il 100% della somma dovuta, pari a $1,33 miliardi.

“Non c’è un piano segreto per evadere (i pagamenti)”, ha detto Carmine Boccuzzi della società legale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton. Tuttavia lo stesso ha ammesso che il memo esiste e, secondo alcune indiscrezioni, il documento parlerebbe della possibilità che l’Argentina dichiari default e avvii un processo di ristrutturazione, per non pagare i suoi creditori.

L’Argentina, dopo il crash economico del 2001, è stata un “pariah” della comunità finanziaria internazionale. Le condizioni delle sue finanze sono disastrose, il cash a disposizione sta finendo, con le riserve in dollari che si attestano appena a $28,5 miliardi.