NEW YORK (WSI) – In Argentina sono state multate diverse catene di supermercati tra cui il gigante dei magazzini americano Wal-Mart, il più grande rivenditore al mondo, e Carrefour. Questo perché “non erano state in grado di mantenere adeguate scorte a prezzi controllati“.
Dopo la svalutazione della moneta del 18% a fine gennaio, il Paese sudamericano in crisi ha di fatto cancellato il potere d’acquisto della sua popolazione, facendola così partire in una corsa folle per convertire i loro pezzi di carta in beni materiali.
Inoltre, in una conferenza stampa il segretario del commercio, Augusto Costa, ha dichiarato che il governo ha aperto 141 inchieste di reclami dei consumatori sui prezzi e sulla violazione del “giusto prezzo”.
Per le violazioni rilevate grazie alle denunce dei consumatori, Carrefour, riferisce Bloomberg, sarà ora multata di 1,3 milioni di pesos, mentre Wal-Mart dovrà pagare 604 mila Pesos.
Augusto Costa ha dichiarato che “l’obiettivo non è quello di dispensare multe, bensì di rispettare l’accordo sui prezzi di 194 beni di prima necessità. Ovviamente se ci sono violazioni continueremo ad applicare la legge.”
La realtà però sembrerebbe un’altra. Il governo argentino infatti si è mosso per controllare gli aumenti dei prezzi dopo che la presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha lasciato che in gennaio il Peso perdesse valore.
con l’obiettivo di arginare il calo delle riserve internazionali e rendere le esportazioni dello Stato sudamericano più competitive. I prezzi al consumo sono così aumentati del 3,7% nel mese di gennaio rispetto al mese precedente, la più alta cifra mensile in più di un decennio.
Il tonfo del peso è stato il più pesante dal 2002, anno che in molti – e non solo gli investitori in Tango Bond – si ricorderanno come il periodo in cui le casse statali hanno fatto default.