Economia

Arriva Bloomberg GPT per aiutare ad investire. Guai per Chat GPT

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Arriva anche l’intelligenza artificiale generativa dedicata al settore della finanza: Bloomberg GPT. A pubblicare un documento di ricerca, nel quale è stata descritta la nuova intelligenza artificiale è stato Bloomberg. Il nuovo modello è molto simile a Chat GPT ed è dedicato esclusivamente al settore della finanza.

Lo scopo del nuovo chatbot è quello di aiutare direttamente Bloomberg a migliorare le attività di ricerca finanziaria esistenti: verrà effettuata l’analisi dei dati, le fluttuazioni delle borse e saranno classificate le notizie.

Ma soprattutto verranno fornite delle risposte agli addetti ai lavori.

Bloomberg GPT, il nuovo assistente finanziario

Bloomberg ha quindi deciso di investire pesantemente nell’intelligenza artificiale e ha lanciato Bloomberg GPT, che verrà utilizzato per sbloccare delle nuove opportunità per il cosiddetto marshalling di grandi quantità di dati.

In estrema sintesi, il suo compito sarà quello di trasformare l’enorme quantità di informazioni raccolte ed archiviate in indicazioni precise per il mercato, in ottica previsionale.

A curare il progetto è stato direttamente il team AI Engineering di Bloomberg, che nel corso del tempo si è impegnato alacremente nella costruzione e nel perfezionamento degli archivi, che sono già in possesso del portale.

Questi dati e queste informazioni verranno utilizzate direttamente dagli algoritmi. Uno dei punti di partenza è costituito dalle pubblicazioni degli ultimi 40 anni del gruppo, che verranno combinate direttamente con le informazioni disponibili pubblicamente. Bloomberg GPT ha la possibilità di gestire qualcosa come 700 miliardi di inferenze, dando delle risposte fattuali alle domande che gli vengono poste sul settore. Shawn Edwards, Chief Technology Officer di Bloomberg, spiega:

Oltre ai motivi conosciuti per cui i modelli linguistici di grandi dimensioni sono così interessanti, vediamo tanti altri casi di utilizzo di Bloomberg GPT. Il chatbot ci consentirà di affrontare nuove sfide, costruire applicazioni dedicate e superare gli attuali modelli di risposta alle domande finanziarie, così da dare un vantaggio ai nostri clienti.

Chat GPT nel mirino dei garanti della privacy

Nel frattempo si allargano a macchia d’olio le indagini e gli accertamenti sulla privacy per Chat GPT, l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI. Dopo le rilevazioni effettuate dal Garante della Privacy italiano, che ha portato ad un blocco in Italia di Chat GPT anche altri paesi hanno acceso i propri riflettori su questo software.

Ad aprire un’indagine su OpenAi è il Canada. Stando a quanto riporta Reuters anche Irlanda, Francia e Germania avrebbero iniziato a muovere i primi passi, seguendo le orme dell’autorità italiana per la protezione dei dati.

L’Office of the Privacy Commissioner canadese ha deciso di aprire un’indagine Chat Gpt e su OpenAi a seguito di una denuncia relativa alla raccolta, all’uso e alla divulgazione delle informazioni personali senza consenso. Philippe Dufresne, commissario canadese per la privacy, ha spiegato che “dobbiamo stare al passo con i rapidi progressi tecnologici, e questa è una delle mie principali aree di interesse”.

La Francia e l’Irlanda avrebbero contattato l’omologo italiano per avere maggiori informazioni sul divieto, mentre la Germania sembrerebbe intenzionata a seguire il percorso intrapreso dall’Italia: Berlino potrebbe bloccare Chat Gpt per alcuni problemi connessi alla sicurezza dei dati, come ha provveduto a dichiarare lo stesso commissario tedesco per la protezione dei dati. Tra l’altro è di qualche giorno fa la segnalazione dell’Europol, che ha avvertito che alcuni criminali informatici sarebbero pronti a sfruttare l’intelligenza artificiale dei chatbot conversazionali: lo scopo è quello di commettere delle frodi e degli altri crimini informatici.

Proprio nella serata del 5 aprile 2023, si è tenuto il previsto incontro in videoconferenza tra il Garante Privacy e OpenAI. In questa occasione OpenAI, pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ha tuttavia confermato la volontà di collaborare con l’Autorità italiana con l’obiettivo di arrivare ad una positiva soluzione delle criticità rilevate dal Garante riguardo a ChatGPT. L’Autorità da parte sua ha sottolineato come non vi sia alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell’AI e dell’innovazione tecnologica ed ha ribadito l’importanza del rispetto delle norme poste a tutela dei dati personali dei cittadini italiani ed europei. OpenAI si è impegnata a rafforzare la trasparenza nell’uso dei dati personali degli interessati, i meccanismi esistenti per l’esercizio dei diritti e le garanzie per i minori e ad inviare al Garante entro oggi un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell’Autorità.