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Arriva in Italia The Makers Project, il nuovo progetto di The Balvenie

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Pietro Terzini, Giulia Peyrone e Francesco Maccapani Missoni sono i protagonisti dell’iniziativa della distilleria di whisky scozzese per raccontare il legame che unisce artigianalità e arte

In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, l’artigianalità e la manualità è diventata un patrimonio da preservare ma soprattutto da tramandare. Per questo motivo la distilleria The Balvenie, la cui identità è da sempre fondata sul valore delle persone e all’emozione che dedicano ad ogni produzione, crede fermamente nel tocco umano. È proprio da qui che nasce e si sviluppa The Makers, un progetto innovativo volto a raccontare il legame che unisce artigianalità e arte. The Balvenie porta in Italia il progetto esprimendo così il desiderio di condividere il proprio amore per l’artigianato con nuove persone che elogiano e condividono valori e interessi comuni in merito alla bellezza artistica. In questo modo, l’azienda continua a portare avanti la sua promessa di “ultimate craftmanship”.

Alcune bottiglie del marchio The Balvenie (photo courtesy: www.marcoantinori.it)

Una bottiglia del Single Malt Scoth Whisky The Balvenie (photo courtesy: www.marcoantinori.it)

Pietro Terzini, Giulia Peyrone e Francesco Maccapani Missoni sono i protagonisti di The Makers Project, un’iniziativa nata per raccontare di come umanità, sensibilità e amore entrano in comunione tra loro in ogni loro opera. Giovani talenti creativi, moderni, umili e consapevoli della loro natura, appassionati del loro mestiere e dediti alla propria arte. E, naturalmente, amanti del whisky.

Pietro Terzini è oggi una delle personalità artistiche più irriverenti e amate dei social e dalla nuova generazione. Un mix and match tra Andy Warhol e lo street artist Banksy, ha fatto del suo mondo pop una vera e propria arte. Racconta la moda da un altro punto di vista, decisamente non convenzionale, attraverso uno sguardo acuto e un pizzico di satira contemporanea attraverso parole o frasi scritte su borse e packaging dei grandi marchi di lusso. Il suo lavoro è un continuo gioco tra essere e avere, spirito e materia, provocazione e interazione, tutti protagonisti assoluti di opere uniche che non possono essere copiati, ma realizzati di volta in volta.

“Mi considero un creativo perché nella mia evoluzione personale mi sono dedicato a tanti campi come l’arte visiva, la produzione di oggetti e la scrittura. Mi ispiro a grandi maestri come Takashi Murakami, Damien Hirst, Kaws, Andy Warhol, che hanno fatto del colore la loro cifra stilistica, ma anche alla cultura dei meme. Dall’incontro tra la tradizione dell’opera d’arte come oggetto fisico e l’utilizzo della tecnologia nasce la mia arte, che è popolare perché entra nella vita quotidiana di tante persone grazie ai social media. Non a caso i temi centrali della mia arte sono l’amore, la rivalsa l’ironia e la sfida, sentimenti e qualità umane universali e che in un periodo dominato dalla tecnologia acquistano ancora di più un valore profondo. Nella mia vita il whisky mi piace molto come sinonimo di convivialità, è condividere momenti piacevoli in cui il tempo rallenta per godersi l’attimo.”

Da sinistra: Francesco Maccapani Missoni, Giulia Peyrone e Pietro Terzini
(photo courtesy: www.marcoantinori.it)

Francesco Maccapani Missoni riporta nel suo lavoro artistico l’abilità artigianale, l’amore per le geometrie stilizzate e l’uso di colori brillanti che lo collegano direttamente al marchio di famiglia. Colorati e con uno stile astratto e caleidoscopico, i dipinti materici che realizza sono un inno alla tradizione tessile italiana. Una complessità di texture che cattura, ipnotizza e definisce il senso del colore e del rispetto della materia al fine di valorizzarla e trasformarla in un’opera d’arte.

“Il mio percorso è all’insegna della creatività e della continua scoperta. Sono legato alla tradizione della mia famiglia ma ho cercato di prendermi il giusto spazio per arricchirla con la mia personalità. Produrre i lavori con le mie mani mi fa sentire bene, mi rilassa. Entro in uno stato meditativo in cui la concezione del tempo perde di significato per immergermi completamente in quello che sto facendo con cuore e passione. La dislessia mi ha portato ad avere una forte immaginazione e una sofisticata capacità nel pensiero visuale e spaziale: tutto il processo di creazione di un’opera nasce da un’intuizione che mi permette di visualizzare l’opera finita. Il lusso non è ostentazione di beni ma è sapersi godere le cose semplici come un buon bicchiere di whisky davanti a un bel tramonto. Ed è così quando sorseggio whisky che collego sempre a momenti di festa e di gioia in compagnia di amici e in totale relax.”

Francesco Maccapani Missoni (photo courtesy: www.marcoantinori.it)

Giulia Peyrone, artista multidisciplinare di origine italiana e tailandese, si lascia ispirare dalle complessità e dalle connessioni tra persone, luoghi e oggetti. Spesso attingendo alle proprie esperienze personali, cerca di catturare l’essenza di queste relazioni. Le sue creazioni fondono senza soluzione di continuità componenti realistiche e astratte dando significato al colore e alla forma. Oltre ai dipinti crea stampe, arte tessile e installazioni pubbliche.

“Fin da piccola ho sentito l’energia dell’arte vivere dentro di me, una forza che dovevo far esplodere nella realtà. La pittura mi permette di trasmettere agli altri il modo in cui vedo il mondo. Tante mie opere infatti sono influenzate dalle mie origini italo-thailandesi e dal mio vissuto che è stato fatto di tantissimi viaggi e di incontri con culture differenti. Ho sviluppato uno spirito nomade che trova nell’arte un rifugio sicuro contro le difficoltà e che mi fa sentire bene. Essere un artista come me significa lavorare con le mani, vuole dire lasciare un pezzo di me in tutto quello che tocco, riempire gli oggetti che produco con la mia anima. Mi piace lavorare con i grandi formati perché uno spettatore può immergersi totalmente e sentirsene parte. Deve soffermarsi per sondarne la bellezza. E, in un momento in cui tutto è veloce, prendersi il tempo necessario per guardare un quadro è un valore che voglio trasmettere. Faccio tutto con il cuore e libertà perché quando creo non mi pongo regole e vivo in uno spazio che utilizzo come voglio. Il lusso non è un oggetto fisico ma vivere un’esperienza. Come bere il whisky che sorseggio quando vivo momenti di intimità con le persone a cui voglio bene, come mio papà.”

Giulia Peyrone (photo courtesy: www.marcoantinori.it)

Il Single Malt Scoth Whisky The Balvenie intende celebrare così il ruolo dell’artigianato nella produzione del distillato premium, valorizzando le abilità e la competenza dei mastri artigiani che svolgono un ruolo cruciale nella creazione di questa preziosa bevanda.