Arrivano le trimestrali: vediamo le performance degli utili azionari per Paese e settore
MILANO (ADVISE ONLY) – La scorsa settimana ho cercato di fare il punto sulla situazione economica mondiale presentandovi un grafico che mostra la netta divergenza tra l’economia mondiale (in fase di accelerazione) e la Zona Euro (dove, purtroppo, non è stato raggiunto ancora il fondo). Siccome questa settimana, negli USA iniziano le pubblicazioni sui risultati relative al primo trimestre 2013, mi sembra opportuno fare un riepilogo dei risultati societari nel corso dell’intero 2012, con uno sguardo particolare all’ultimo trimestre.
Nel grafico sottostante ho riportato, per ciascun Paese, il tasso di crescita annuale degli utili dell’indice di riferimento (Esempio: FSTE Mib per l’Italia) nel corso del 2012 (asse delle ascisse, X) e nel corso dell’ultimo trimestre (asse delle ordinate, Y).
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Fonte: Dati Bloomberg. *Europe approssimato a 60; **Giappone approssimato a 50.
US: S&P500; Europa: Stoxx600; Eurozona: Eurostoxx 50; Italia: FTSEMIB; Francia: CAC40; Spagna: Ibex; Germania: Dax; UK: FTSE100; Brasile: Bovespa; Cina: Shangai Comp; India: Sensex; Giappone: Nikkei 225; Taiwan: Taiex.
Cosa notiamo? Negli Stati Uniti la crescita degli utili è stata solida sia nell’arco dell’anno che nell’ultimo trimestre, al contrario dell’Inghilterra che ha sofferto una certa stagnazione. Nel corso dell’intero 2012 gli utili sono aumentati in quasi tutti i Paesi del nostro campione (in particolar modo in Germania, Giappone e Taiwan) ad esclusione della Spagna (Ibex) e della Zona Euro intesa come aggregato (Eurostoxx).
Tuttavia, nel corso del quarto trimestre qualcosa è cambiato. Mentre la Spagna ha fatto registrare un incremento degli utili sorprendente, l’Italia ed in particolar modo la Francia hanno pubblicato degli utili in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sottolineando come il momentum di questi due Paesi non sia particolarmente propizio, anche sul piano della creazione degli utili.
Focalizziamo lo sguardo sull’Italia e analizziamo quali sono stati i settori azionari che hanno subìto il rallentamento più importante.
Attenzione: prendendo in considerazione l’indice FTSE Mib la visione è, chiaramente, parziale: nell’indice infatti sono presenti le 40 società quotate più importanti e ne sono escluse una bella fetta. Tuttavia, queste società rappresentano quasi la totalità degli utili dichiarati nel corso dell’intero anno 2012 e più dell’85% della capitalizzazione di mercatodi tutte le società quotate in Italia. Quindi, anche se non racconto tutta la storia, traccio una buona approssimazione.
Cosa ci dice dunque il nuovo grafico settoriale sugli utili del FTSE Mib?
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Fonte: Dati Bloomberg. * Technology approssimato a 80% (ultimo trimestre); **Financials approssimato a 50 (ultimo trimestre);
***Telecomunication approssimato a -80% (ultimo trimestre)
Nel corso dell’anno 2012 i settori ciclici come le Utilities oppure i Basic Materials hanno pubblicato degli utili ancora in calo rispetto a settori, sempre ciclici, ma che hanno subito perdite massicce negli anni precedenti, come il settore dei finanziari o gli industriali. Su indici come il FTSE Mib, dove il campione è molto ristretto (nel settore telecomunicazioni c’è una sola società!) ed i risultati sono fortemente influenzati da vicende particolari delle singole azioni, è difficile fornire una pertinente visione settoriale. Tuttavia resto perplesso per la condizione di un settore difensivo come le telecomunicazioni e per quella di un settore semi-difensivo come i Consumer Services,che dopo aver pubblicato degli utili in crescita, hanno subito una battuta d’arresto importante del corso dell’ultimo trimestre. Questo risultato, se combinato al fatto che sempre nello stesso trimestre anche i Consumer Goods, di natura ciclica, hanno subìto un contraccolpo, mi fa riflettere sullo stato in cui versano i consumi nazionali e quindi sulla capacità di generare profitti delle nostre imprese nei prossimi mesi. Vedremo.
D’ora in avanti, noi di Advise Only cercheremo di tenervi aggiornati (seguite il Bollettino settimanale) sui prossimi risultati trimestrali che verranno pubblicati a partire da questa settimana, prima dagli Stati Uniti, poi in Europa.
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