Siena – Tassi di interesse: giornata interlocutoria in attesa dell’intervento di Bernanke di oggi e della Bce di giovedì prossimo. Dati macro ed aste positive passano in secondo piano in attesa delle nuove misure della Bce e della fissazione delle regole per l’utilizzo dei fondi Efsf/Esm.
Le positive aste italiane sul medio/lungo termine che hanno visto collocare quasi tutto l’ammontare offerto con tassi più bassi e domanda più alta delle precedenti, non hanno infatti cambiato l’atteggiamento attendista degli operatori.
Dopo l’incontro Hollande-Rajoy di ieri, il presidente francese ha dichiarato che i tassi di interesse spagnoli sono troppo elevati, ma spetta al governo spagnolo decidere se chiedere un aiuto ai paesi europei. A sua volta Rajoy ha dichiarato che la decisione sarà presa solo quando ci sarà chiarezza sulle condizioni richieste per gli aiuti.
Sulla Grecia Hollande ha ribadito la sua apertura ad un’eventuale modifica del programma di aiuti.
Il quotidiano tedesco Bild, citando una fonte anonimia, ha riportato che il presidente della Bundesbank Weidmann avrebbe discusso con i membri del board delle sue dimissioni, ma per ora avrebbe deciso di rimanere per opporsi all’acquisto di bond che sarà discusso dalla Bce nella prossima riunione. Secondo Bild il governo tedesco avrebbe incoraggiato Weidmann a rimanere. La Bundesbank ha rifiutato di commentare la notizia.
Il membro della Bce, Nowotny, ha riferito che la Bce ridurrà le stime di crescita che saranno rese note la prossima settimana, evidenziando un andamento dicotomico tra paesi del nord e del sud, questi ultimi in contrazione. Per Nowotny inoltre gli acquisti di bond sul primario sarebbero problematici per la Bce.
Su quest’ultimo punto si è pronunciato anche il membro tedesco Asmussen, secondo cui Bce ed Efsf devono agire in parallelo. Gli stati dovrebbero avere prima un sostegno sul mercato primario dall’Efsf e poi dalla Bce. Asmussen ha anche aggiunto che il Fmi potrebbe essere coinvolto nel programma, ovvero potrebbe avere un ruolo nella definizione delle condizioni richieste per l’attivazione del piano di acquisto di bond.
Sul fronte macro segnaliamo il calo delle vendite al dettaglio tedesche di luglio, che hanno visto una discesa più forte del settore informatico, alimentari e tabacco.
Negli Usa listini azionari in calo, con l’indice Dow Jones ai minimi da 4 settimane. Il movimento è da ricollegare in parte al focus degli operatori sull’evoluzione in area Euro e dall’altro lato a presumibili prese di profitto prima dell’importante discorso di Bernanke atteso oggi in pomeriggio. Il presidente della Fed è atteso fornire indicazioni sulle future decisioni, dopo segnali possibilisti arrivati dalle minute dell’incontro di inizio agosto e dalla risposta dello stesso Bernanke ad un esponente del Congresso. Bernanke potrebbe mantenere aperta la possibilità di intervento, senza arrivare a dettagliarla, condizionandola al flusso di dati macro.
All’interno del board della Fed esistono divergenze di visioni, con coloro che si oppongono ad ulteriori misure maggiormente concentrato nell’ambito dei membri non votanti. Ieri Lockhart, membro votante, ha dichiarato che la decisione su ulteriori manovre sarà eventualmente presa con una maggioranza risicata (close call).
Dal lato macro il mese di luglio ha confermato la buona partenza del trimestre, come ha dimostrato il buon andamento della spesa delle famiglie in questo mese.
Valute: la giornata di ieri ha visto il cambio euro dollaro rompere il livello di supporto e scendere momentaneamente sotto 1,25, spinto anche dal calo dei listini europei. Stamane il cross rimane stabile su tale livello, primo supporto ad 1,2470 e resistenza ad 1,2570. Stesso andamento per il cambio euro/yen, con il cross che stamane è a 98,1, il livello di supporto si colloca a 97,5, mentre quello di resistenza a 98,7. Continuano, intanto, le conferme su un rallentamento dell’economia giapponese, dopo gli ultimi dati negativi: produzione industriale e indice PMI. Perdura, inoltre, il periodo di deflazione. Andamento laterale per il cambio dollaro/yen.
Materie Prime: giornata tendenzialmente negativa per le principali commodity sulla scia dell’apprezzamento generalizzato del dollaro. Penalizzato il settore dei metalli industriali con il rame (-0,1%) che ha segnato la quarta seduta consecutiva in negativo. All’interno del settore da segnalare la prosecuzione del calo dei prezzi del minerale di ferro le cui quotazioni sono scese ai minimi da 3 anni, complice il calo della domanda cinese. In ribasso anche i metalli preziosi su prese di profitto in attesa del discorso di Bernanke. Tra gli energetici stabile il Brent in prossimità dei 113 $/b, mentre sale il gas naturale Usa (2,3%), migliore commodity di ieri. Misti gli agricoli.
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