Il titolo è provocatorio, lo sappiamo. Però si tratta di una delle evidenze emerse durante l’International Media Conference di Schroders, multinazionale inglese del settore finanziario e leader nella gestione dei fondi di investimento da più di 200 anni. Nella nuova sede di Londra, inaugurata il 7 novembre alla presenza della Regina Elisabetta, si è discusso dei principali temi economici e finanziari.
Uno studio, presentato da Charles Prideaux, global head of product and solutions (già top manager in BlackRock), mostra come l’80% circa degli intervistati abbia un rendimento atteso superiore al 5% annualizzato nei prossimi anni. Perché siamo così ottimisti? Forse, spiega Prideaux, “perché tendiamo a proiettare ciò che abbiamo visto nel nostro recente passato nel futuro“. Il problema è che il mondo che ci attende può essere molto diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni. “Ciò che ci ha aiutato ad arrivare fin qui nell’ultimo decennio non ci aiuterà nel prossimo“, ha detto Prideaux.
C’è un conflitto in sospeso, quello delle alte aspettative di redditività degli investitori con il potenziale che i mercati offrono realmente, se le cifre sono adeguate all’anticipazione di un aumento dei profitti o all’evoluzione dei tassi di interesse e legate alle valutazioni correnti. Secondo questo calcolo, ci sarà da aspettarsi rendimenti più bassi nei prossimi anni, come si può vedere nei seguenti due grafici di Schroders, sia in azioni che in reddito fisso.
Quale sarà la via d’uscita? Queste aspettative saranno aggiustate in quanto avremo anni non particolarmente brillanti come questo 2018? O genererà una sfiducia negli investimenti a lungo termine, a causa della frustrazione di non ottenere la redditività che pensavamo fosse possibile? Difficile dare una risposta. Per il momento, quando si investe meglio aggrapparsi a una vecchia, ma utile, raccomandazione: i risultati passati non sono una garanzia di rendimenti futuri.