Un indicatore non molto noto, ma monitorato dalla stessa Bce per tenere sotto controllo le aspettative del mercato sull’andamento dei prezzi sta lanciando un segnale molto forte all’Eurotower: l’uscita dal Quantitative easing e il rallentamento dell’economia europea potrebbe riportare l’inflazione al di sotto degli obiettivi. A rivelarlo è, per l’appunto, il five year inflation swap rate, un indice che descrive le aspettative sul livello dei prezzi Ue per i prossimi cinque anni. Attualmente l’indicatore si trova a quota 1,36%, il livello più basso dal 2016. Lo scorso dicembre, quando il piano di acquisti di asset aggiuntivi da parte della Bce si è concluso, l’index si trovava all’1,6%. Com’è noto l’obiettivo Bce per l’inflazione è vicino, ma al di sotto del 2%.
Secondo il Financial Times questo indicatore potrebbe spingere la Banca centrale europea a ripensare le proprie politiche monetarie in senso più espansivo.
“Draghi dovrebbe dichiarare esplicitamente che la Bce riporterà il Qe se le aspettative sull’inflazione diminuiranno ulteriormente – e prima lo dice, meglio è”, ha commentato al Ft Melvyn Krauss, senior fellow presso l’Hoover Institution della Stanford University.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, non ha lasciato trapelare la possibilità che si ritorni al Quantitative easing nel prossimo futuro. Interrogato la settimana scorsa sul calo delle aspettative sul livello futuro dei prezzi, Draghi ha risposto che la situazione non sarebbe paragonabile a quella che a suo tempo giustificò l’introduzione del Qe.
L’incertezza, oltre che sulle prospettive economiche dell’Eurozona, riguarda la successione alla presidenza della stessa Bce. E’ ampiamente atteso un avvicendamento che rimetterà al comando un economista proveniente da un Paese del Nord, se non lo stesso presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. Questo aumenterebbe le probabilità di un nuovo corso più restrittivo per la politica monetaria europea.
“Il mercato si interroga” se il successore di Draghi “sarà disposto e in grado di utilizzare strumenti non convenzionali e sarà completamente devoto a raggiungere l’obiettivo [sull’inflazione] come lo è stato Draghi”, ha dichiarato Richard Barwell, responsabile della ricerca macro presso Bnp Paribas AM, “Le aspettative sui prezzi suggeriscono che gli investitori temono il peggio”.