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Covid, via alla sperimentazione dell’aspirina come trattamento

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L’aspirina, il popolare farmaco da banco per il trattamento dei sintomi influenzali, sarà sperimentato a partire da oggi (6 novembre) per il trattamento dei pazienti positivi al Covid-19 ricoverati negli ospedali. Lo ha comunicato il Nuffield Department of Population Health, precisando che la sperimentazione avrà luogo in 176 ospedali britannici e che finora sono stati reclutati oltre 16mila pazienti.

E’ bene chiarire subito che l’aspirina potrebbe essere d’aiuto nel trattamento dei sintomi della malattia, ma non ci si aspetta che possa diventare un trattamento risolutivo.

La ricerca è stata approvata dall’università di Oxford e, nell’ambito del medesimo progetto, sarà messa alla prova anche l’efficacia del plasma sanguigno estratto dai soggetti positivi convalescenti.

I pazienti con Covid-19 sono a maggior rischio di formazione di coaguli di sangue nei vasi sanguigni. Le piastrine, frammenti di piccole cellule nel sangue che arrestano l’emorragia, sembrano essere iperreattive nella malattia da Covid-19 e possono essere coinvolte nelle complicanze della coagulazione”, si legge nel comunicato, “poiché l’aspirina è un agente antipiastrinico, può ridurre il rischio di coaguli di sangue nei pazienti con Covid-19”.

“Abbiamo ritenuto che fosse particolarmente importante aggiungere l’aspirina alla sperimentazione poiché esiste una chiara motivazione per ritenere che potrebbe essere utile”, ha detto il responsabile del test, il professor Peter Horby (Nuffield Department of Medicine). “E’ sicura, poco costosa e ampiamente disponibile. Stiamo cercando medicinali per Covid-19 che possano essere utilizzati immediatamente da chiunque, in qualsiasi parte del mondo”.

“L’aspirina è ampiamente utilizzata per prevenire la formazione di coaguli di sangue in molte altre condizioni, tra cui infarto, ictus e preeclampsia nelle donne in gravidanza”, ha dichiarato il professor Martin Landray, un altro studioso coinvolto nella ricerca, “ma l’arruolamento di pazienti in uno studio randomizzato… è l’unico modo per valutare se ci sono chiari benefici per i pazienti con Covid-19 e se tali benefici superano i potenziali effetti collaterali come il rischio di sanguinamento”.