Bologna – Un gruppo di giovani, vicini agli ambienti dei centri sociali bolognesi, e’ entrato nella sede della capitale emiliana di Equitalia e ha portato all’esterno della struttura sedie, scrivanie e computer, abbandonandoli fuori dall’ingresso.
All’esterno dell’edificio di via Tiarini sono stati affissi cartelli con le scritte ‘Licenziamo Monti’, ‘Chiuso per indegnita”, ‘Basta strozzini’, ‘Equitalia strozzini’. L’azione si e’ conclusa in pochi minuti.
Il blitz e’ stato lanciato da una trentina di persone verso le 10.30. Qualche minuto dopo e’ interveuta la polizia. Dal resconto pare che due dipendenti sarebbero stati spintonati.
Quella di oggi e’ stata una iniziativa di “molti cittadini precari e indebitati che ritengono Equitalia un’agenzia che fa profitti sulla gestione del debito e chiedono invece la cancellazione del debito e la chiusura di Equitalia”, sottolinea Gianmarco De Pieri del Teatro occupato (Tpo).
Alcuni testimoni riferiscono di un attivista con megafono che ha assicurato che si trattava di una contestazione pacifica. Poi i manifestanti hanno iniziato a svuotare gli uffici portando all’esterno sedie, tavoli, banconi e terminali di computer, macchine eliminacode, piante e perfino portaombrelli.
Da Equitalia nessun commmento ufficiale, ma trapela la constatazione di una maggiore aggressivita’ nei confronti delle proprie sedi. La societa’ pubblica dal 2007 si occupa della riscossione delle imposte a livello nazionale, dal canone televisivo alla nuova IMU, l’imposta municipale sugli immobili. Riscuote anche per i comuni (anche se ancora per poco) e il suo direttore ha due stipendi. A Equitalia va il 9% del totale delle somme incassate. Il suo direttore, Attilio Befera, ha spiegato che con quei soldi vengono “coperti i costi”.
Nel frattempo anche l’Usb fa sapere che sabato prossimo sara’ in piazza per contestare il premier Monti e prendendo di mira lui protestare contro “il Governo dei banchieri e degli speculatori, la controriforma del lavoro del ministro Fornero, l’austerita’, i tagli, le privatizzazioni, le politiche imposte dall’Unione Europea”. Si porteranno in piazza pentole, padelle e fischietti per esprimere “pieno dissenso e sdegno contro le politiche antipopolari del governo Monti”: l’appuntamento, ricorda una nota del sindacato, e’ alle 15 all’angolo fra via Indipendenza e piazza VIII agosto.