Anche se e’ snobbato la storia di questo mercato e’ molto promettente e ancora troppo sottovalutata. Qualcosa pero’ gia’ si muove a cominciare dai flussi di capitale, in corsa verso il paese come mai prima d’ora. La valuta locale? Vista a +20% in 5 anni, e la stima potrebbe rivelarsi conservativa.
Bastino tre esempi. Il primo: tre anni fa la parita’ con il dollaro era avvenuta in un contesto in cui il petrolio viaggiava intorno ai $145 al barile. Oggi, reduci per la prima volta in otto mesi da un cross simile, il greggio si trova in area $90. Cio significa che in questo caso non si ha a che fare con una corsa “petro-valutaria”, ma una ben piu’ salutare.
Il secondo: il 2010 e’ stato il settimo anno su otto in cui la piazza azionaria in questione ha battuto quella americana.
Il terzo: per i gestori di fondi che vogliono trovare un posto al sole in cui parcheggiare liquidita’ guadagnandoci, questo e’ il caso che fa per loro, visto il premio offerto dai titoli di stato locali superiore al porto sicuro per antonomasia dei Treasury.
E’ il mercato che sta suggerendo come su questo territorio le prospettive siano molto piu’ valide nel lungo termine di quanto si possa credere, anche se il tasso con cui questa economia cresce non e’ molto diverso da quello visto in Usa.
