Ottobre a gonfie vele per le Reti di consulenza, che realizzano il migliore risultato mensile di raccolta da inizio anno, con volumi complessivi pari a 5,6 miliardi di euro, in aumento dell’86,5% rispetto al mese precedente e del 96,7% nel confronto con il risultato mensile del 2023. Sono i dati di Assoreti, che evidenziano un bilancio da inizio anno positivo per 40,4 miliardi ed in crescita del 13,4% nel confronto con l’anno precedente; si consolida l’investimento in soluzioni gestite sulle quali confluiscono 18,2 miliardi di euro. Aumenta, nel frattempo, il numero di clienti delle Reti di consulenza che, a fine ottobre, supera i 5,1 milioni (+34 mila unità rispetto a settembre).
Torna positiva la raccolta netta finanziaria
Secondo quanto emerge dal comunicato, le dinamiche di crescita, congiunturali e tendenziali, si ritrovano sui prodotti del risparmio gestito, sui quali confluiscono risorse nette per 2,9 miliardi di euro, e coinvolgono tutte le macro famiglie di prodotto. Torna nuovamente positiva, dopo la pausa osservata nel mese di settembre, la raccolta netta in strumenti finanziari amministrati; il saldo delle movimentazioni risulta pari a 1,2 miliardi di euro, con la prevalenza degli investimenti in titoli di Stato. Le risorse nette posizionate su conti correnti e depositi ammontano a 1,5 miliardi di euro.
La raccolta netta associata al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) si attesta, ad ottobre, a 813 milioni di euro; il bilancio provvisorio da inizio anno sale, quindi, a 9,9 miliardi.
“I risultati di ottobre confermano il ruolo centrale delle Reti di consulenza nel supportare le scelte di investimento delle famiglie italiane. Offerta diversificata, soluzioni personalizzate, orizzonti temporali adeguati rispondono efficacemente alle difficoltà di mercati complessi, creando valore per i clienti e solidità per il sistema finanziario” ha dichiarato Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione.
Risparmio gestito
Sempre in base alla nota, l’attività di distribuzione diretta in quote di fondi comuni di investimento si traduce in volumi di raccolta netta per circa 1,5 miliardi di euro (+15,3% m/m), tra gestioni collettive di diritto estero (1,2 miliardi) e Oicr italiani (257 milioni). Prevalgono gli investimenti netti in fondi obbligazionari (1,5 miliardi), seguiti da quelli in fondi flessibili (547 milioni) e monetari (150 milioni); bilancio negativo per gli azionari (-555 milioni) ed i bilanciati (-206 milioni).
I versamenti netti – si legge – realizzati sui prodotti assicurativi/previdenziali ammontano, nel complesso, a 875 milioni di euro (+65,4% m/m); la crescita coinvolge le polizze vita tradizionali (350 milioni), i prodotti multiramo (254 milioni) ed i prodotti previdenziali (123 milioni) mentre si riscontra la contrazione delle risorse nette destinate alle unit linked (149 milioni). Le gestioni patrimoniali individuali registrano una raccolta netta pari a 596 milioni di euro (+69,7% m/m); prevale l’investimento in Gpf sulle quali confluiscono risorse nette per 421 milioni di euro.
Nel mese di ottobre, quindi, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è positivo per 2,3 miliardi e rappresenta l’86,8% dei volumi complessivi realizzati sull’intero sistema fondi.
L’apporto delle Reti da inizio anno sale, pertanto, a 14,9 miliardi di euro e porta in positivo il bilancio dell’intera industria dei fondi aperti (4,7 miliardi).
Risparmio amministrato
Nell’ambito degli strumenti finanziari amministrati – conferma la nota – si riscontrano volumi positivi di raccolta netta sia per i titoli di Stato (964 milioni) sia per gli exchange traded product (389 milioni); prevalgono, invece, le vendite sulle obbligazioni corporate (-136 milioni) e sui titoli azionari (-41 milioni).