L’Associazione delle Società di Consulenza Finanziaria Indipendente (AssoSCF), nata tre anni fa come spin off di NAFOP (National Association of Fee Only Planners), ha annunciato un ampliamento quantitativo e soprattutto qualitativo del proprio Consiglio Direttivo. I membri passeranno quindi da cinque a nove e al contempo l’Associazione si sta preparando ad entrare anche nell’OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari).
AssoSCF, indipendenza al centro
Queste nuove strategie sono la conferma della filosofia di fondo che ha sempre caratterizzato AssoSCF, centrata sul concetto di indipendenza. Questo per AssoSCF significa ammettere l’ingresso nella Associazione solo di quelle società che, oltre che necessariamente ammesse all’albo OCF, devono garantire il requisito di “indipendenza soggettiva”.
In pratica, tutti i professionisti che si associano devono essere Consulenti Indipendenti e non devono ricoprire cariche in banche, SIM, SGR o altri intermediari, né italiani né esteri. Queste prerogative diventano garanzie certe di trasparenza, indipendenza e assenza di conflitti di interesse di sorta, offrendo un servizio di consulenza finanziaria FeeOnly Fully Independent.
Il presidente Andrea Carboni: “Ci aspettano mesi di lavoro molto intenso: il mercato si è finalmente aperto e riscontriamo un forte interesse da parte di chi lavora in banca o nelle reti. L’attenzione è forte soprattutto da parte degli investitori e delle aziende che cercano sul mercato soggetti indipendenti cui fare riferimento per tutte le decisioni di carattere finanziario. Per questo puntiamo a raddoppiare in meno di un anno il numero delle realtà associate”.
Il vice presidente Luca Mainò ha rivelato come tra gli intenti di AssoSCF ci sia anche quello di proporre alla Ue che in Mifid 3 sia previsto il divieto delle commissioni per coloro che svolgono consulenza. L’Associazione punta infatti a fornire agli investitori il più efficiente modello ‘Fully Independent’, al posto di quello ‘su base indipendente’ che sembra offrire meno garanzie alla clientela.
Il nuovo consiglio direttivo
A prova di questo sforzo ulteriore da parte di AssoSCF verso la fiducia del settore della consulenza finanziaria e degli investitori, è nato quello che internamente è stato soprannominato “dream team”, un nuovo consiglio direttivo che attinge alle migliori figure di diverse associate SCF.
Questi i Consiglieri designati e le loro società di provenienza:
• Andrea Carboni, di HCinque SCF di Roma (presidente);
• Luca Mainò, di Consultique SCF di Verona (vicepresidente);
• Silvia Pecorari, di T-Lab Consulting SCF di Torino;
• Fabrizio Tito, di TM & Partners SCF di Pesaro;
• Domenico Rigoni, di Quasar Advice SCF di Belluno;
• Nicola Benini, di IFA Consulting SCF di Verona;
• Alessandro Cavazzoni, di Best Planners di Bologna;
• Massimo Guerrieri, di Q Consulenze SCF di Reggio Emilia;
• Giovanni Picin, di active SCF di Udine.
Alle conferme di ruolo, tra cui quella al secondo mandato come presidente di Andrea Carboni (fondatore di HCinque SCF) e quella di vice presidente Luca Mainò (fondatore di Consultique SCF), si vanno a sommare altri esponenti di diverse SCF che danno ora vita a una coralità ed eterogeneità di provenienza che sembra indicare la volontà di AssoSCF di coinvolgere, in una community sempre più ampia e valida, le migliori eccellenza del settore.
Il vice presidente Mainò ha sottolineato proprio il concetto di comunità virtuosa, evidenziando come ci sia un vero e proprio passaparola spontaneo tra le varie SCF che sembrano convergere in modo entusiastico e unanime nella Associazione.
“L’elemento più apprezzato è soprattutto la community, con centinaia di colleghi con cui confrontarsi e intraprendere iniziative ed azioni comuni. Si avverte il desiderio di imparare la professione dai pionieri, il bisogno di capire come creare una società, l’esigenza di informazioni di prima mano su come sviluppare l’attività, creare un business plan, conoscere quali servizi dare ai clienti, come calcolare la parcella”.