Era particolarmente attesa dal mercato l’asta del Tesoro di oggi, giovedì 11 aprile, con un tris di emissioni per il Btp, a 3, 7 e 15 anni per massimi 7,75 miliardi di euro. Ed è stato un nuovo sold-out con rendimenti sostanzialmente stabili.
Così andando nei dettagli, il Tesoro ha emesso la terza tranche del BTp a tre anni (scadenza luglio 2022 e cedola dell’1%) per 2,5 miliardi a fronte di una richiesta di 4,039 miliardi e rendimento in crescita di 1 punto base all’1,08 per cento.
Collocata anche la prima tranche del Btp a sette anni ( scadenza 15/07/2026) con 3,75 miliardi emessi a fronte di richieste pari a 5,089 miliardi e rendimento fermo all’asta del mese scorso al 2,05 per cento.
Infine il Tesoro ha collocato anche la seconda tranche del BTp a 15 anni scadenza 01/03/2035, assegnata per 1,5 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,055 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo del 3,00%.
Btp, test superato anche sul mercato primario
La triplice asta di oggi era considerata un banco di prova dell’appetibilità dei titoli di stato italiani tenendo conto della difficile situazione in cui versa l’economia tricolore. Come già avvenuto sul mercato secondario, dove lo Spread è sotto controllo, anche sul primario il governo e la stabilità finanziaria italiana per ora superano la prova. Dopo le elezioni europee di fine maggio il rischio di una procedura di infrazione potrebbe cambiare le cose.
Una pioggia di alert sono caduti sul governo giallo-verde negli ultimi giorni, da quelli dell’Fmi, che ha tagliato le stime di crescita, alle dichiarazioni del vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis che ha duramente criticato il governo italiano. Il Fondo di Washington ha suggerito, per dare una mano al processo di rientro delle dinamiche di debito pubblico, di imporre una tassa sulla prima casa.
“Di tutti gli stati membri della Ue, l’italia ha vissuto il rallentamento più pronunciato e questo può essere attribuito alle decisioni del governo italiano di mettere un deficit in aumento nella legge di bilancio del 2019“, ha ricordato il Commissario. Una scelta che va controcorrente rispetto “praticamente a tutti i consigli dati”.