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Asta Italia: bond a 3 anni 1,92%, domanda in calo

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ROMA (WSI9 – Nessuna sorpresa positiva dal fronte della domanda di titoli pubblici italiani, ma i tassi si sono attestati su livelli in discesa per l’ultima emissione di Btp e breve e medio termine.

Il Tesoro italiano ha collocato titoli a 3 anni per un ammontare di 3,5 miliardi di euro, a un rendimento all’1,92%, in ribasso rispetto all’ultima emissione. Il bid-to-cover si è attestato a 1,336 dal precedente 1,40.

Emessi anche 1,5 miliardi di BTP a 13 anni al rendimento al 4,07% e un nuovo Ccteu con consegna novembre 2018, collocato per 3 miliardi su un’offerta di 2-3 miliardi prevista.

Nel primo caso il tasso e’ stato del 4,07% e il bid-to-cover si e’ attestao a 1,489. Nel secondo, il rendimento e’ stato del 2,44%, in ribasso dal 2,7% di meta’ aprile, quando in asta c’era ancora la vecchia scadenza giugno 2017. Bid-to-cover, invece, pari a 1,353 dal precedente 1,28.

In totale ottenuti prestiti per 8 miliardi, l’obiettivo massimo previsto.

Ciononostante lo spread Btp/Bund non abbandona quota 260 punti base e a Piazza Affari il Ftse Mib continua a perdere piu’ dell’1% bucando i 17.100 punti. “Sul mercato non abbiamo assistito a forti oscillazioni post asta, segnale che i dati sono risultati in linea con le attese” dice lo strategist Vincenzo Longo, di IG Markets.

“La domanda è stata più debole sul titolo a 3 anni, nonostante nell’emissione precedente si siano allocati 4 miliardi contro i 3,5 di oggi. Scende la richiesta anche sul titolo a più lunga scadenza”.

“Dopo il successo del Bot della scorsa settimana, il Tesoro è riuscito anche oggi a collocare il massimo della forchetta prevista. Tutto sommato l’asta non è stata eccezionale visto il calo generalizzato della domanda. Man mano che i rendimenti scendono sempre meno investitori sono disposti ad assumersi il rischio di investire sul debito italiano. Arriveremo a un punto in cui gli investitori non saranno disposti più a comprare Italia al di sotto di determinate soglie di rendimento e lì avremo forse la reale percezione di rischio sul nostro Paese”.

Ora servono pero’ “misure per la crescita, che possano riportare forte appeal sull’Italia e far riprendere il percorso di discesa dei rendimenti”.