Roma – Il Tesoro italiano ha collocato 3,5 miliardi di euro di bond a tre anni a un tasso medio pari al 4,65, al minimo da maggio, contro il 5,30% precedente. Bid to cover a 1,732, in rialzo rispetto all’1,59 dell’ultima emissione del 14 giugno.
Emessi anche titoli con scadenza diversa: precisamente, l’Italia ha venduto 766 milioni di euro di titoli di stato con scadenza nel 2019 a un tasso del 5,58%, in questo caso però superiore al 4,30% del collocamento del 14 marzo. Bid to cover in calo a 1,61 rispetto ai 2 precedenti.
Collocati titoli con scadenza nel marzo del 2022 a un tasso del 5,82%, rispetto al 5,66% del 14 marzo. Sul mercato secondario i tassi sui BTP con scadenza nel settembre del 2012, dunque decennali, salgono di 9 punti base al 5,98%. Infine, emessi 384 milioni di euro di titoli con scadenza nel 2023 a un tasso pari al 5,89%.
Un’asta cruciale, che arriva proprio nel giorno in cui Moody’s boccia l’Italia portando il rating da A3 a Baa2 – due gradini al di sopra del livello junk, spazzatura e in cui il presidente del Consiglio Mario Monti, in Idaho, Stati Uniti, incontra i rappresentanti della finanza mondiale per convincerli a investire in Italia.
L’annuncio stamattina ha prodotto subito i suoi effetti, portando lo spread a salire di nuovo e i rendimenti sui BTP a 10 anni a superare la soglia psicologica del 6% sul mercato secondario. Sugli altri mercati dei titoli di stato europei, il rendimento del due anni olandese scende sotto lo zero per la prima volta dalla nascita dell’euro.
Detto questo, nella sua nota, Moody’s ha ricordato che il paese fa fronte a un aumento dei suoi problemi di finanziamento, se si considera il suo fabbisogno di ricorrere ai prestiti, che per il 2012 e il 2013 ammonta a 415 miliardi di euro; pesa inoltre anche il calo di interesse da parte degli investitori esteri.
Guardando agli altri giudizi che le agenzie di rating hanno verso l’Italia, Fitch Ratings ha per ora un giudizio pari ad “A-“, mentre per Standard & Poor’s il giudizio è di “BBB+””. “Se Fitch dovesse tagliare il rating sull’Italia, potrebbe scatenare una massiccia ondata di vendite sui bond italiani da parte degli investitori, inclusi i fondi pensione giapponesi che hanno un approccio cauto e i money managers esteri”, avverte in un’intervista a Bloomberg Shinji Kunibe, responsabile gestore portafoglio per la divisione di reddito fisso di Nissay Asset Management Corp, a Tokyo.