Scendono le aste immobiliari in Italia. Nel secondo quadrimestre del 2022 circa 60 mila immobili sono stati oggetto di tentativi d’asta, un numero in diminuzione del 14% rispetto ai primi quattro mesi dell’anno, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a 9,5 miliardi di euro (-17% rispetto al primo quadrimestre). Così emerge dall’osservatorio di Cherry Brick, il servizio che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta sviluppato da Cherry srl, startup fintech che fornisce soluzione tecnologiche al mondo del credito.
Lombardia la regione con il maggior numero di aste
Dallo studio emerge che la Lombardia è la regione in cui si è tenuto il maggior numero di aste, per 8309 immobili (il 14% dei lotti andati all’asta sul territorio nazionale), seguita da Sicilia (7142) e Lazio (5808). Il 70% delle aste si è svolto tra Nord Ovest, Sud e Centro Italia, con quest’ultimo che concentra il 25% dei lotti messi in vendita in tutta la Penisola, mentre il 13% e il 17% si trovano rispettivamente nel Nordest e nelle Isole.
Tra le città capoluogo, Roma è la prima per numero di beni oggetto di tentativi d’asta, 1319, quasi due volte e mezzo la seconda, Napoli (550), e tre volte la terza, Catania (443). Tra le province, invece, alla città metropolitana di Roma, con 3457 lotti, seguono Catania (1825) e Perugia (1794). I tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste sono Roma (1.815) e Milano (1.694), dove rispetto al primo quadrimestre dell’anno si è registrato un calo delle vendite pubbliche rispettivamente del 10% e del 20%.
La base d’asta media delle vendite svoltesi nel secondo quadrimestre del 2022 ammonta a 160 mila euro, in calo del 3% rispetto al valore del primo quadrimestre. In particolare, diminuisce in questa seconda parte del 2022 la base d’asta media degli immobili residenziali, pari a 128 mila euro, e degli impianti sportivi, pari a 578 mila euro, entrambe in calo di circa il 9%; in linea con il primo quadrimestre la base d’asta media degli immobili industriali (631. mila euro), mentre quella degli immobili commerciali, pari a 180 mila euro, registra un aumento del 4%.
Il Lazio invece è la regione in cui sono localizzati i lotti il cui valore minimo all’asta è stato mediamente più alto, pari a 216 mila euro, valore tuttavia in calo di oltre il 22% rispetto a quello registrato nei primi quattro mesi del 2022. Tra le regioni che evidenziano una base d’asta superiore alla media nazionale, Trentino-Alto Adige, Veneto, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Basilicata, Sardegna e Marche; dall’altro lato della classifica, agli ultimi tre posti, figurano invece Piemonte (91 mila euro), Calabria (112 mila euro) e Sicilia (116 mila euro).
In calo del 30% rispetto al numero di pubblicazioni censite nei primi quattro mesi dell’anno, i nuovi avvisi d’asta per oltre 55 mila lotti, pubblicati tra l’1 maggio e il 31 agosto 2022 nel Portale Vendite Pubbliche. Il 14% degli immobili è localizzato in Lombardia, l’11% in Sicilia e nel Lazio, mentre a livello territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (25%), seguito da Nord Ovest e Sud (23%), Isole (17%) e Nordest (12%). Tra le città, invece, Roma è la prima in Italia per numero di aste censite, 1.680, in leggero aumento rispetto a inizio anno (+6%); seguono Catania (376) e Palermo (361).