ROMA (WSI) – Sia pur ridimensionato rispetto alle settimane scorse, il tasso di astensionismo in vista del voto del 24 e 25 febbraio risulta ancora molto alto: circa un quarto degli italiani potrebbe restare a casa.
Secondo una stima del Barometro Politico dell’Istituto Demopolis per il TG2, se si votasse oggi, si recherebbero alle urne circa 36 milioni di italiani: 5 punti percentuali in meno rispetto al 2008. Sono oltre 11 milioni gli elettori che si asterrebbero.
È una fotografia, quella scattata oggi dall’Istituto di ricerche diretto da Pietro Vento, destinata ad essere profondamente modificata da altri 16 giorni di campagna. Il peso complessivo di chi deciderà soltanto negli ultimi giorni se per e chi votare sarà ancora una volta determinante per l’esito delle elezioni.
Il distacco tra le due principali coalizioni, secondo il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis a 18 giorni dal voto, si è ridotto a poco più di 5 punti percentuali: il Centro Sinistra si posiziona al 33,6%, il Centro Destra al 28,4%. Al 17,5%, in ulteriore crescita, il Movimento 5 Stelle di Grillo; al 14,4% la coalizione di Mario Monti. Si attesta poco sopra il 4% Rivoluzione Civile.
Una distanza oggi ancora sufficiente per garantire a Bersani la maggioranza alla Camera. Il Centro Sinistra conquisterebbe 340 seggi. 127 deputati andrebbero al Centro Destra, 77 al Movimento 5 Stelle, 68 seggi all’area centrista dell’attuale Premier. 18 deputati andrebbero a Rivoluzione Civile. Tutto appare comunque possibile: sia pur ridimensionata rispetto alle settimane precedenti, l’area grigia di chi non ha ancora deciso se e per chi votare è tuttora molto ampia.
Primi tre partiti, secondo la fotografia scattata da Demopolis, sarebbero oggi il PD al 29,1%, il PDL al 20% ed il Movimento 5 Stelle al 17,5%.[ARTICLEIMAGE]
“L’esito delle prossime elezioni – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – si giocherà comunque sul numero dei seggi attribuiti al Senato in Lombardia ed in Sicilia, le due regioni maggiormente incerte nelle quali si registra una situazione di sostanziale parità e dal cui voto dipenderà la governabilità del Paese”.
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