Parziale recupero stamani in Borsa per Atlantia che segna un rialzo dello 0,65% a 18,705 euro. Dal giorno del crollo del Ponte Morandi di Genova il 14 agosto scorso la società ha perso a Piazza Affari circa il 27% e oggi riporta la propria capitalizzazione di borsa a 15,463 miliardi di euro circa.
Milano Finanza ricorda che tramite le sue partecipazioni Atlantia realizza “oltre il 50% del fatturato nel settore delle infrastrutture di trasporto, grazie al business autostradale (Autostrade per l’Italia), aeroporti (Roma e Costa Azzurra) e tunnel sotto la Manica (Eurotunnel)”. Inoltre il settimanale riporta i pareri di alcuni broker sul valore di Atlantia che secondo Jp Morgan spazia da 10,9 a 37,1 miliardi mentre per gli analisti di Equita Sim la società ha un rating hold.
Ieri le indiscrezioni di Repubblica su un ingresso nel capitale di Autostrade per l’Italia (Aspi), la controllata di Atlantia, di Cassa Depositi e Prestiti che secondo il quotidiano potrebbe convertire un prestito da 1,7 miliardi concesso ad Aspi e allearsi con Silk Road (5% di Aspi) per costituirne un nocciolo duro. Diversa la lettura data dal Sole 24 Ore secondo cui le valutazioni in corso sia di Silk Road, che della tedesca Allianz – socia con Edf Invest e Dif – al 6,94%. Tuttavia il Mef ha di recente smentito proprio le indiscrezioni sull’ingresso di Cdp nel capitale di Autostrade. Sul caso si è espresso anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che a margine del meeting di Rimini di Comunione e Liberazione afferma:
“Se l’intervento pubblico serve a sostenere, ad accelerare elementi ben venga altrimenti evitiamo di usare Cdp per supportare dimensioni pubbliche ritornando un passato che già abbiamo visto (…) quando c’è un privato sarebbe opportuno che il pubblico non entrasse”.