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Attacco a potere multinazionali: McDonald’s travolta da proteste su salario minimo

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NEW YORK (WSI) – Migliaia di persone si sono riunite davanti al quartiere generale di McDonaldìs, situato a Oak Brook, nello stato americano dell’Illinois, mentre all’interno dei palazzi era in corso il meeting annuale dell’assemblea degli azionisti.

Il Chicago Tribune spiega come tutto sia nato per via della richiesta, da parte dei manifestanti, di un salario minimo di 15 dollari l’ora.

Diversi gli scontri con la polizia: Più di 130 persone sono state arrestate, ma una volta rilasciate sono tornate nuovamente a manifestare, mentre l’assemblea della società era in corso. A quel punto, le forze dell’ordine hanno deciso di evacuare i dipendenti dal quartiere generale, chiedendo loro di lavorare da casa, al fine di aiutare la polizia a gestire la folla e il traffico intasato, a causa delle proteste.

“La decisione è stata presa perchè il palazzo si trova in un’area di traffico molto frequentata, vicina a una grande autostrada, ed è vicina a un centro commerciale affollato; di conseguenza il traffico delle macchine e dei pedoni e la conseguente congestione sarebbero insopportabili – ha scritto in una email Lisa McComb, portavoce di McDonald’s – Loro lavoreranno da casa e noi come al solito”.

Ma i manifestanti si sono spostati in altre direzioni. “Dobbiamo mostrare a McDonald’s che siamo seri e che non abbiamo intenzione di arrenderci – ha detto Jessica Davis, trainer di McDonald’s di 25 anni, precisando che guadagna $8,98 euro. Il salario minimo federale di $7,25, che si somma a $15.000 l’anno sulla base di una settimana lavorativa di 40 euro.

Il Dipartimento di Polizia di Oak Brook ha infine dichiarato che gli arrestati andranno incontro ad una multa.