Anche Wall Street sembra pronta a festeggiare oggi. A più di tre ore dall’inizio della giornata di contrattazioni i futures sul Dow Jones volano di 386 punti, quelli sul Nasdaq mettono a segno un rally di 82 punti e quelli sullo S&P 500 salgono più di 49 punti.
Che il pacchetto di salvataggio kolossal varato dall’Unione europea sia stato accolto con euforia dai mercati finanziari è fuori discussione. La corsa agli acquisti è iniziata già nei mercati asiatici, come dimostra la buona performance della borsa di Tokyo, che ha visto il Nikkei salire dell’1,6%.
L’euforia ha contagiato poi la diretta interessata dal piano di salvataggio approvato dall’Ue, ovvero l’Europa. Fin dalle prime battute i listini azionari hanno puntato infatti con decisione verso l’alto, applaudendo al più grande piano di aiuti da oltre due anni, cioè da quando i leader G20 hanno dato denaro all’economia mondiale dopo il crollo di Lehman Brothers.
A dimostrare il clima di ritrovato ottimismo, anche il notevole recupero dell’ euro , che ha riagguantato la soglia a quota 1,30 dollari dopo i ripetuti tonfi della scorsa settimana. E il notevole allentarsi della tensione è dimostrato anche dall’andamento in picchiata dei rendimenti dei titoli di stato greci e dallo spread dei titoli decennali di Atene sul bund tedesco, quest’ultimo crollato di 600 punti, a 363 punti base.
Un ottimo esordio, insomma, su questo non c’è dubbio.
L’interrogativo però è sulla bocca di tutti. Quanto di questi rialzi odierni continueranno e quanto invece si confermeranno una mera parentesi?
La comunità degli analisti guarda con cautela all’evolversi della situazione e, pur approvando l’intesa raggiunta dall’Unione europea su un piano salva euro, invita a non esultare troppo.
Oscar Pulido, specialist di portaolio di BlackRock, afferma per esempio che il piano di salvataggio “potrà essere interpretato alla stregua di un segnale positivo nel breve termine”. Dunque, “i mercati potranno recuperare parte delle perdite sofferte la scorsa settimana”.
Detto questo, “in una ottica di più lungo termine, molto dipenderà dalla capacità dei governi europei di agire davvero per ridurre i deficit che hanno accumulato”.
Mitul Kotecha, responsabile della strategia valutaria globale di Credit Agricole, sembra essere dello stesso avviso. “Il salvataggio porterà stabilizzazione nei mercati ma l’incognita è se il piano riuscirà ad assicurare un miglioramento sostenibile della fiducia”.
E ovviamente sotto i riflettori rimane soprattutto la sopravvivenza dell’euro. Qualche analista in realtà non sembra essere rimasto neanche troppo impressionato dal piano dell’Ue.
David Forrester per esempio, strategist di Barclays Capital, afferma anzi che il pacchetto di aiuti sarà “alla fine negativo per la moneta unica” e aggiunge: “Rimaniamo ribassisti sulla valuta e continuiamo a ritenere che il cross euro/dollaro scenderà fino a 1,20 nell’arco dei prossimi tre mesi”.