In vista dei forti aumenti delle bollette di luce e gas previsti in autunno, il governo si è messo al lavoro per individuare la strada su un possibile ridimensionamento dei costi delle bollette.
Una soluzione potrebbe essere ad esempio ragionare sulle numerose voci che vanno a comporre costi fissi della bolletta della luce, che costituiscono una quota importante nella spesa totale per l’utenza elettrica. Possono infatti rappresentare fino al 60% dell’importo finale.
Aumenti bollette: le principali voci di spesa
Quando si riceve la bolletta della luce, l’importo indicato non rappresenta soltanto il consumo della materia prima, ma la somma di una serie di oneri fissi e componenti variabili.
L’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, spiega che nella prima pagina della bolletta compare il costo medio unitario kilowattora/standard metro cubo come rapporto per calcolare la spesa totale e i consumi fatturati.
Le voci principali:
– La materia prima (energia): corrispondono ai costi di mercato dell’energia.
– Il trasporto dell’energia e la gestione contatore: nel calcolo della materia energia, rientra anche la “distribuzione” voce che rappresenta l’apparato – di distribuzione, appunto – che consente di ricevere l’energia in casa: il monitoraggio degli strumenti, le letture dei consumi, il trasporto e la gestione del contatore. Spesa che tra luce e gas vale circa il 16-17% del totale.
– Gli oneri di sistema: spese che finanziano attività d’interesse generale per il sistema elettrico nazionale, introdotte nel tempo da specifici provvedimenti normativi. Con il passare degli anni, gli oneri sono andati crescendo e questo ha aperto il dibattito sull’opportunità del prelievo in bolletta
– Le accise e l’IVA (imposte): Nell’ultimo aggiornamento trimestrale dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, questa componente ha pesato per 2,89 centesimi di euro sulla bolletta elettrica (il 12,6% del totale della spesa) e per 30,17 centesimi di euro in quella del gas (35,6%) considerando il totale di accise, Iva e addizionale regionale.
Perché è atteso l’aumento delle bollette
Le cause dell’aumento del prezzo delle bollette è da imputare per gran parte al forte rialzo registrato dai prezzi del gas superiore all’80% da inizio anno.
Una dinamica in larga parte legata alla ripresa dell’economia globale dopo la fase più acuta della pandemia Covid-19.
“Il fattore che più pesa”, nel rincaro del gas, “è quello dell’aumento della domanda globale, ma insistono anche altri elementi”, ha precisato l’Agenzia nazionale per l’energia (Enea) nel suo ultimo rapporto pubblicato il 9 settembre. “Il prezzo dei permessi di emissione, a sua volta in netto trend rialzista, incide sia come componente di costo sia come elemento che spinge a fare del gas naturale stesso un sostituto sempre più conveniente rispetto al carbone”, ha scritto l’Enea.