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Aumento bollette, perché sono attesi rincari nei prossimi mesi

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Perchè ci sarà un aumento delle bollette per le famiglie italiane? E’ la domanda che si sono posto in molti oggi dopo le recenti dichiarazioni del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Ieri il ministro ha acceso l’attenzione sui rincari in arrivo per la bolletta elettrica, che “nel prossimo trimestre” arriveranno “al 40%”. Secondo il ministro, questo fenomeno si verificherà “perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, e anche perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”.

Il prezzo del gas naturale è estremamente importante per la bolletta elettrica degli italiani, dal momento che l’Italia produce oltre il 40% dell’energia elettrica utilizzando proprio questa risorsa (dati Iea aggiornati al 2019).
L’aumento del prezzo del gas inciderà anche sui costi per il riscaldamento nei mesi invernali.

Perché è atteso l’aumento delle bollette

Le cause dell’aumento del prezzo delle bollette è da imputare per gran parte al forte rialzo registrato dai prezzi del gas superiore all’80% da inizio anno. Una dinamica  in larga parte legata alla ripresa dell’economia globale dopo la fase più acuta della pandemia Covid-19.
“Il fattore che più pesa”, nel rincaro del gas, “è quello dell’aumento della domanda globale, ma insistono anche altri elementi”, ha precisato l’Agenzia nazionale per l’energia (Enea) nel suo ultimo rapporto pubblicato il 9 settembre.

“Il prezzo dei permessi di emissione, a sua volta in netto trend rialzista, incide sia come componente di costo sia come elemento che spinge a fare del gas naturale stesso un sostituto sempre più conveniente rispetto al carbone”, ha scritto l’Enea.

Nel grafico in basso è possibile osservare l’andamento dei prezzi del gas (linea blu) e le variazioni anno su anno per ciascun trimestre (barre rosse). 

In altre parole, il meccanismo che introduce oneri alle aziende in relazione alle rispettive emissioni di CO2, nato per incentivare l’utilizzo di fonti a minore impatto ambientale, sta rendendo più caro il prezzo dell’energia – e quello della bolletta. “La transizione ecologica non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili”, ha dunque affermato il ministro Cingolani, nel corso del suo intervento tenuto lunedì ad un convegno organizzato dalla Cgil a Genova.
“Se l’energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari come l’elettricità in casa”, ha aggiunto, “queste cose vanno considerate perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica”.

Gas, le pressioni sui prezzi in futuro

La crescita dei prezzi del gas naturale, definito come “senza precedenti” dalla stessa Enea è stato anche rafforzato anche dall’esiguità del gas stoccato, messo da parte. A fine luglio 2021 gli stoccaggi europei ammontavano a circa 58 miliardi di metri cubi, “un valore leggermente inferiore a quello del biennio 2017-2018 (rispettivamente 62 e 60 miliardi) e nettamente inferiore a quello del successivo biennio 2019-2020 (83 e 88 miliardi) che si era caratterizzato per il fortissimo eccesso di offerta”.

Avere più scorte a disposizione permette di assorbire eventuali picchi di domanda dovuti a un clima particolarmente rigido durante i mesi invernali. “La questione di fondo è se la scarsità di stoccaggi all’inizio della stagione invernale, storicamente bassa rispetto alle medie storiche, rischi di trasformarsi in un elemento non più estemporaneo ma strutturale”, ha affermato Enea. “Le ragioni di questa situazione sono riconducibili in parte al mancato ripristino dei flussi di fornitura russa ai livelli pre-Covid per una precisa strategia di Gazprom”, ha spiegato Enea, “in parte al rimbalzo oltre le aspettative della domanda di gas in Cina, che ha sottratto volumi al mercato europeo”.

Quanto sono aumentate le bollette finora

Per quanto riguarda i rincari registrati finora in bolletta l’Enea afferma che nel terzo trimestre “il rialzo dei prezzi dell’elettricità è risultato del +10%, dopo il +14% del primo semestre, e il prezzo dell’elettricità è ora sui massimi decennali”. Secondo Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, i costi della bolletta elettrica sarebbero aumentati del 20% se il governo non fosse intervenuto per ridurli impiegando 1,2 miliardi di euro (ricavati dalla vendita di quote Ets, il sistema di scambio europeo di quote di emissione ). Dati gli aumenti previsti per i prossimi mesi, un ulteriore intervento pubblico per sterilizzare il rincaro in bolletta si rivelerebbe ancora più costoso.

“Se il Governo non interverrà per calmierare”, i prezzi anche nei prossimi mesi, ciò “avrà ripercussioni disastrose per i cittadini, costretti non solo a fare i conti con l’aumento delle proprie bollette, ma anche con il rincaro generalizzato dei prezzi dovuto all’aumento dei costi di produzione e di trasporto”, ha dichiarato in una nota Federconsumatori.